Intervista a All Hail Y.T.: «Quando stavo in strada ero come avvelenato»

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare All Hail Y.T., rapper cresciuto tra Texas e Delaware, che ci ha raccontato delle grandi differenze culturali tra queste due aree degli U.S.A, di com’è è stato scoperto da Scarface, leggenda dei Geto Boys, del suo ultimo album “Player Made” e molto altro….

Essential Projects
  • Street Poisoned
    2019
  • Deluxe Drugz Collection
    2000
  • Player Made
    2021

Leggi l’intervista in lingua originale

Grazie, Y.T. per averci dato la disponibilità a rispondere a qualche domanda per il nostro magazine, lo apprezziamo molto. Prima di tutto vorremmo sapere qualcosa sul tuo background visto che abbiamo letto che sei cresciuto in Texas, dopodiché ti sei trasferito in Delaware. Puoi dirci di più sul tuo passato e su dove sei cresciuto? E quali sono le cose che ti hanno influenzato di più di quei luoghi?

ALL HAIL Y.T.: “Pace a voi, sono cresciuto nella città di Killeen, Texas. È la città subito fuori dalla base militare di Fort Hood. Che è la più grande base militare nel “mondo libero”. Crescere lì ci stava. Quando arrivammo inizialmente, vivevo una bella vita normale nella base con mia mamma, le cugine e il mio patrigno che era nell’esercito.

Quando mia madre e il mio patrigno divorziarono, ci trasferimmo nella zona piu’ dura di  Killen, chiamata “4-1” o “Evil Side”. Questo è stato quando mia madre mi disse che ero diventato l’uomo di casa a 11 anni. Dopo poco, ho cominciato a rimanere intrappolato nelle strade. Ho imparato come “tirare i dadi” dai criminali locali che uscivano nel nostro complesso di appartamenti. Ho iniziato a rubare e fumare erba.

In quel periodo ero “Avvelenato dalla Strada” ( “Street Poisoned”). Non avevo un nome per quello che mi era successo. Non l’ho realizzato finché ho letto la biografia di IceBerg Slim, nella quale ha coniato il termine. Amavo anche la musica e quel momento è stato quando ho iniziato a scrivere le mie prime rime.

Com’è stato trasferirsi in un posto così diverso dal Texas come il Delaware (almeno per come lo immaginiamo) e in che modo questo cambiamento ha influenzato il tuo percorso musicale e la tua vita?

All Hail Y.T.: “Quando mi sono trasferito in Delaware avevo 17 anni. Mi consideravo praticamente già grande. È stato un grande shock culturale. Da dove vengo io avevamo una cultura sulle macchine ed uno stile di vita tutto nostro. A Dover, nel Delaware, c’erano degli Amish con cavalli e calessi, ciò mi fece impazzire.

Era East Coast e la musica era differente. Si notava subito che ero l’unico stronzo diverso da tutti haha. Ma nella maggioranza dei casi i ragazzini erano ancora ragazzini e ciò mi piaceva. Avevo attraversato talmente tante robe e visto così tanto in Texas, che era una specie di sollievo essere in un posto che non sembrava così pericoloso. Anche se in ogni caso trovai la mia via nelle strade anche lì”.

Quando e come hai iniziato a rappare e chi ti ha introdotto al mondo della musica? È vero che sei stato scoperto inizialmente dal leggendario Scarface dei Geto Boys? Ad un certo punto, all’inizio della tua carriera, eri anche legato a DJ Clue, vero? Come è successo e come si è evoluta questa situazione?

All Hail Y.T.: “Mio zio mi ha messo il microfono in mano quando avevo circa 4 anni. Scriveva rime da farmi recitare e io mi esibivo per lui e per i suoi amici. Aveva un gruppo negli anni ’80 e io andavo ai suoi spettacoli e alle sue prove. Anche mia madre era un’aspirante cantante. Quindi si può dire che sono nato nella musica”.

“Andando avanti nel tempo quando ero a Killeen, già rappavo e la gente ha iniziato a conoscermi per questo. Alle medie mi sono unito a un gruppo rap locale di Killeen chiamato Green City. Questi erano amici che conoscevo fin dalle elementari. Dopo essermi trasferito nel Delaware, mi sono tenuto in contatto con i miei amici di Killeen e tornavo a trovarli. Quando ero lì registravamo musica”.

Un pugile di Killeen aveva un contratto con l’agenzia di management di J Prince. Lui si stava allenando in palestra ascoltando la nostra musica, quando Scarface entrò in palestra e sentendo la canzone chiese al tipo chi fossero. Il resto è storia, Scarface fece firmare il gruppo e pubblicammo un album sotto SMC / Universal Records intitolato “Brand New Money”. Dopo poco, siglai un contratto solista con Dj Clue e il suo brand Desert Storm”.

Congratulazioni per il tuo ultimo album, “Player Mode”, che hai pubblicato di recente. Spacca. Puoi raccontarci com’è nato questo album e com’ è stato il processo che ti ha portato alla sua realizzazione? Che importanza pensi che abbia nel tuo percorso musicale?

All Hail Y.T.: “Grazie, Player Made è stato il culmine del mio periodo passato qui. Se non dovessi mai fare un altro album, volevo che le persone avessero un pezzo di me. Qualcosa che potessero ascoltare e avere un buona idea di chi sono. Credo che sia il mio lavoro più importante fino ad oggi, perché rispecchia tutte le mie esperienze di vita. È stata anche una grande liberazione parlare di alcuni degli argomenti che ci sono sopra, è stato quasi terapeutico. Per quanto riguarda la produzione, Cedar Law$ ha preparato la tela su cui dipingere. Mi sono ascoltato più di 100 dei beats che aveva fatto, provando a trovare quelli giusti che mi parlassero. A volte è stato frustrante per entrambi. Ma credo che ciò abbia tirato fuori il meglio di entrambi. Ho trattato quest’album come fosse il mio “Chronic” di Dr. Dre”.

In Player Mode ci sono anche collaborazioni importanti, da Boldy James a Young Roddy e Jay Worthy, oltre a Left Lane Didon e Chris Skillz con cui collabori spesso. Come sono nate queste collaborazioni? Che legami hai con loro?

All Hail Y.T.: “Devo mandare un grande saluto al mio socio Dough Networkz. Essendo del Sud e del Delaware, io e i miei soci siamo una sorta di “fuori casta” in questa scena musicale underground. Sembra tipo che se non sei di NYC, tendi ad essere sottovalutato dai media tradizionali e dagli addetti ai lavori. Il socio Dough essendo della California ha visto qualcosa in noi e ci ha in qualche modo “affrancato”.  Sono entrato in contatto con Worthy (Jay Worthy) e Roddy (Young Roddy) grazie a lui.

Il compare Boldy (Boldy James) è un tipo super affabile. L’ho contattato tramite email e mi ha mandato il suo contatto diretto. Ci siamo sentiti per un po’ e poi abbiamo fatto il pezzo insieme”.

Quest’anno abbiamo già apprezzato molto il terzo capitolo della serie Deluxe Drugz con Benji Socrate$, puoi raccontarci com’è nata l’idea per questa serie e come è nata la tua collaborazione?

All Hail Y.T.:  “Sono entrato in contatto con Benji (Benji Socrate$) attraverso il mio bro Left Lane Didon. Ho sempre seguito Curren$y e il suo movimento. Amo come ha trattato la sua musica come “pacchi di droga” e chiamata Audio Dope. Deluxe Drugz è stato solo il mio omaggio a quel concetto. Ho fatto solo un passo oltre chiamando tutte le tracce con il nome di vere droghe. Quella serie con la produzione di Benji è ciò che davvero ha solidificato All Hail Y.T. come qualcosa di importante. Benji è una giovane leggenda”.

Oltre a questi progetti di cui ti abbiamo appena chiesto, quali pensi siano gli altri progetti più importanti nel tuo vasto catalogo o quelli da cui consiglieresti di iniziare ai nostri lettori e perché?

All Hail Y.T.: “Se volete conoscermi, partite con “All Hail Y.T.”, “Street Poisoned”, “The Spoils Of Babylon” e “V-12 Soul”. Questi sono i miei progetti più importanti ad oggi oltre alla  “Deluxe Drugz Collection” che è fatta dalle parti  1, 2 e 3 raccolte in un album, mixato e masterizzato con un paio di tracce bonus. Penso che la musica parli da sola”.

Attraverso i tuoi album si possono sentire diverse influenze musicali sia in termini strumentali che di flow. Quali pensi siano state le maggiori influenze artistiche nella tua carriera?

All Hail Y.T.: “Semplicemente amo la musica man e faccio ciò che i beats mi dicono di fare. Sono ossessionato con gli strumenti dal vivo, comunque. Perciò, funk e jazz sono i miei generi preferiti da cui attingere. I miei artisti preferiti hanno sempre variato ma 2 Pac, Dr. Dre, Snoop, Nas, JAY-Z, Outkast e gli U.G.K. mi hanno plasmato”.

E da dove deriva il tuo nome All Hail Y.T?

All Hail Y.T.: “Quando sono arrivato dal Texas al Delaware, tutti hanno iniziato a chiamarmi “Texas”. Tornato a Killeen, usavo le mie iniziali “D.C.”. Ho deciso di scegliere “Texas” come nome per rappare visto che tutti mi chiamavano così. Ho aggiunto “Yung” ad esso e sono diventato “Yung Texxus”.

Dopo un po’ ho capito che ero cambiato e non mi sono sentito più lo stesso. Avevo bisogno di un nuovo nome, uno che avrei scelto per me stesso.  Volevo un nomo che impartisse il senso di rispetto e che non invecchiasse. Dunque, l’ho trasformato in “All Hail Y.T.”.  All hail significa semplicemente accogliere o rendere omaggio”.

Cosa possiamo aspettarci dopo? Quali altre collaborazioni possiamo aspettarci in futuro?

All Hail Y.T.: “Tutto quello che posso dire è di rimanere sintonizzati. Ogni anno dal 2018, ho intensificato il mio lavoro e sono cresciuto in modo esponenziale. All’orizzonte ci sono tante cose eccitanti per me e per tutti i miei soci affiliati. Apprezzo che voi ragazzi abbiate condiviso la vostra piattaforma con me e sono grato a tutti i lettori. Andate a comprare l’album “Player Made” o riproducetelo in streaming in continuazione, Love y’all!”

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