Selezione Hip Hop di Maggio

Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!

The Alchemist & Freddie Gibbs - Alfredo - Recensione

Alfredo The Alchemist & Freddie Gibbs

La potenziale alchimia tra le geniali produzioni di, un più ispirato che mai, The Alchemist e il carismatico rapper di Gary, Indiana, Freddie Gibbs, l’ avevamo intuita in “Fetti” del 2018, progetto al quale prendeva parte anche Curren$y.  “Alfredo” ( Al+Fredo), però, riesce andare, anche, oltre alle aspettative. Il producer californiano, dopo 6 mesi e tre dei migliori album usciti da inizio 2020, è già in procinto di portarsi a casa l’ipotetico titolo di “produttore dell’anno”. Freddie G., invece, dopo l’incredibile accoppiata con Madlib dell’anno scorso, ha trovato un nuovo playmaker, pronto a fornirgli assist al bacio, che gli consentiranno di figurare anche quest’anno in cima alle classifiche degli album Hip Hop dell’anno. Condito dalle apparizioni di Benny The Butcher, Conway, Rick Ross e Tyler The Creator, “Alfredo” è una di quelle pietanze che potresti mangiare all’infinito.

Recensione Styles P - Styles David: Ghost Your Enthusiasm

Styles David: Ghost Your Enthusiasm Styles P

Styles P è, senza ombra di dubbio, uno dei rapper più consistenti di sempre: dopo 25 anni di carriera, il leggendario membro dei The LOX / D-Block, di Yonkers (New York) è ancora sulla cresta dell’onda, continuando a rappresentare, ai massimi livelli, l’Hip Hop e lo street-rap della Grande Mela. “Styles David: Ghost Your Enthusiasm” è l’ennesima prova della solidità di Styles P, che nonostante la lunga e proficua militanza, non ha mai sofferto cadute di stile. Anzi, a quasi 46 anni, l’MC newyorchese dimostra di essere uno dei massimi esponenti, in attività, di questo genere, capace di attraversare diverse epoche, rimanendo attuale e attenendosi strettamente ai codici della Cultura e delle strade.

Recensione - ETO - The Beauty Of It

The Beauty Of It Eto

Vi consigliamo di tenere bene a mente il nome di Eto, se ancora non è tra i vostri MCs preferiti. Il rapper di Rochester, upstate N.Y., a Maggio è tornato con un vero e proprio disco, in stile autobiografico, intitolato “The Beauty Of It”, dove esterna riflessioni sul proprio passato e sulle lezioni di vita, che la strada gli ha impartito. Con alle spalle una sudata gavetta nel “gioco” del rap e della streetlife di Rochester, Eto, sebbene ancora non abbia ancora il meritato riconoscimento da parte dell’industria, è uno dei più validi, interessanti e originali esponenti del movimento underground americano.

Accompagnato dalle tetre e claustrofobiche produzioni di The Alchemist, Large Professor, Daringer, Statik Selektah, V-Don e Motif Alumni, tra gli altri, Eto si muove a suo agio tra le pagine buie della sua storia, facendo trasparire, attraverso riflessioni lucide, il dolore delle proprie cicatrici e le gioie del riscatto.

Recensione - Lil Durk - Just Case Y’all Waited 2

Just Case Y’all Waited 2 Lil Durk

Se proprio dovessimo creare una categoria, o mettere in “una box” (scatola), come direbbero in America, l’ultimo album Lil Durk, “Just Case Y’all Waited 2”, potremmo etichettarla come conscious drill-trap. Le sonorità, infatti, sono quelle del momento, che hanno reso la “wave” di Chicago popolare in tutto il mondo, ma in realtà questo disco di Lil Durk affronta le tematiche delle tormentate strade della wind city con uno sguardo molto più profondo e spirituale, rispetto a ciò che ci si potrebbe aspettare.

Durkio, dopo le ultime controversie giudiziarie, fornisce una prova matura e, a quanto traspare dalle sue parole, sembra avere sviluppato un rapporto più stretto con la fede islamica e una maggiore coscienza sociale. Ovviamente, a lato dei brani più “consapevoli”, non possono mancare i banger da pompare in auto grazie alla partecipazione dei vari Lil Baby, Young Thug, Polo G o Gunna.

Big Ghost & Conway The Machine - No One Mourns The Wicked -

No One Mourns The Wicked Big Ghost & Conway The Machine

La macchina della Griselda Records è un meccanismo inarrestabile, ormai. Dopo “Pray for Paris” di Westside Gunn e “LULU”  di Conway con The Alchemist, arriva il terzo progetto in tre mesi con firma GxFR ( Griselda).

Questa volta Conway The Machine decide di sfruttare le basi preparate dal produttore underground Big Ghost Ltd., per tenersi in forma, durante il lockdown, con qualche barra incendiaria e dimostrare, ancora una volta, senza sforzo, di essere tra i migliori in assoluto. Se “LULU” era il drink di benvenuto, No One Mourns The Wicked è solo l’antipasto, in attesa dei piatti forti che lo chef Conway ha in serbo per la sua sempre più estesa fan base ( “From a King To A God” e il debutto per Shady Rec., “God Don’t Make Mistakes).

Recensione Ka - Descendants of Cain

Descendants of Cain Ka

Non e’ facile approcciare gli album di Ka: bisogna prendersi del tempo e ascoltare attentamente ciò che ci vuole raccontare nei suoi brani. Infatti, il rapper e vigile del fuoco del duro quartiere di Brownsville – Brooklyn, N.Y.C, è, forse, uno degli ’artisti che più incarnano il concetto di “poeta di strada”, anche per il modo di snocciolare i propri versi. Una volta, però, afferrate alcune delle perle celate nelle sue rime, non si può che rimanerne abbagliati:

“Never marinate on beef you don’t plan on finishin'”

o
“Out here nothing’s blessed, even the bonds of friends are tested
Would you surrender if you did it but your man’s arrested?”

In  “Descendants of Cain” (che nella Bibbia uccide il fratello, Abele), tra metafore bibliche, doppi sensi e considerazioni filosofiche sul ghetto, Kaci racconta della sua gioventù da predestinato, in negativo, cresciuto in uno dei quartieri più problematici della Grande Mela. Come sempre tra le collaborazioni troviamo Roc Marciano, autore anch’egli di una strofa notevole.

 

Recensione - Hus Kingpin - Gunpowder

Gunpowder Hus Kingpin

Rappresentante di Hempstead, Long Island (New York), come Roc Marciano, Hus Kingpin, ormai da 10 anni nella scena all’ombra della Statua della Libertà , è tra i principali candidati a raccoglierne l’eredità. Seppure il carisma di Marci sia inarrivabile, Hus Kingpin ha dimostrato nella sua carriera di essere un MC di classe e dotato di talento, ed è riuscito a ritagliarsi un ruolo consolidato tra i leader della nicchia Hip Hop underground nella east coast. “Gunpowder” è un altro esempio lampante del potenziale del rapper di Long Island, il quale dà prova, come sempre, anche, di un orecchio sopraffino nella scelta del tappeto musicale.

Recensione - Lord Juco & Vago - HHSS

HHSS Lord Juco & Vago

In Canada, in questi anni, sta sbocciando un interessante movimento Hip Hop underground, nutrito di talenti sia al microfono che alle macchine. Forse accomunati dal clima nordico e influenzati dalle atmosfere crude e grezze del fenomeno street-rap hardcore, che ha preso piede nel “dirimpettaio” settentrione dello stato di New York (es. Griselda da Buffalo), le controparti canadesi hanno trovato una dimensione a loro congeniale per emergere e dare sfogo al loro talento. Lord Juco, ad esempio, nativo della multiculturale Toronto, è uno dei più validi rappresentanti di questa scena, mentre Vago è un talentuosissimo beatmaker di Vancouver, di cui vi abbiamo già parlato in passato in questa rubrica.

Ancora una volta, infatti, il producer di origini cilene, reduce, già, da due ottimi progetti con Asun Eastwood e Primo Profit, riesce a realizzare atmosfere perfette, grazie alle sue eccezionali produzioni e ad una scelta azzeccata dei samples, che Lord Juco interpreta egregiamente grazie al suo flow e le rime taglienti.  “HHSS”, che vede, anche, i featuring di Estee Nack, Daniel Son e Ché Uno, è un progetto che non possiamo fare a meno di consigliarvi e da dove iniziare per esplorare la discografia di questi artisti.

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