Selezione Hip Hop di Settembre

Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!

7 Shots 38 Spesh

Ci sono rapper forti tecnicamente, altri che suonano bene o che hanno un grande carisma e poi ci sono rapper che quando prendono in mano al microfono, oltre a queste qualità, hanno il potere e la capacità di trasmettere a chi li ascolta insegnamenti di vita e perle di saggezza che ti costringono a mettere in pausa e riflettere. Questa cerchia ristrettissima di MC’s spesso comprende quelli che stanno al livello superiore. Coloro che sono considerati i migliori dei migliori. A nostro parere 38 Spesh, ad oggi, ha tutte le carte in regola per essere annoverato in questo olimpo. Nonostante non abbia l’esposizione mediatica e il riconoscimento popolare che merita, se chiedeste al vostro liricista preferito cosa ne pensa di questo rapper di Rochester (città all’estremo Nord dello stato di NY) siamo pronti a scommettere, sarebbe d’accordo con noi. Prendete il suo ultimo progetto 7 Shots EP, pubblicato a 2 anni di distanza dal suo ultimo album: 38 Spesh dimostra di avere l’esperienza, lo spessore e un vissuto tali da poter diventare il vostro guru.

Kiss the Ring Rome Streetz

La stagione Griselda Records 2.0 è ufficialmente iniziata. La seconda fase del piano visionario del patron dell’etichetta di Buffalo, Westside Gunn, sta prendendo finalmente corpo. E’ il rapper di Brooklyn, Rome Streetz, il primo cavaliere dell’Apocalisse investito da WSG a raccogliere il testimone di Benny The Butcher e Conway e seminare il panico nell’industria musicale americana a suon di rime crude e suoni sporchi e polverosi. Rome Streetz non manca certo l’appuntamento e accoltella ogni traccia con il proprio flow, famelico, come se dovesse strappare l’anima e tutti gli averi all’ascoltatore. Ad accompagnarlo, in questo assalto alla diligenza del Rap game, le strumentali geniali cucitegli addosso da Conductor Williams, Camoflauge Monk, Daringer, The Alchemist, Sadhugold e Danny La Flare, sotto la direzione artistica di Westside Gunn.

Triple Black Diamonds 2 Al Divino & Estee Nack

Cosa significa essere “underground”? È semplicemente tutto ciò che non è riconosciuto dal mainstream e dalla massa o, in realtà, significa aderire ad un mondo di per sé anti-sistema che rappresenta un’attitudine e una mentalità che rifiuta la scala di valori e i canali superficiali e perciò adotta forme artistiche e musicali non conformi al gusto comune? Noi la risposta ce l’abbiamo, nonostante questo possa essere un quesito aperto a diverse interpretazioni e sfaccettature. Una visione più chiara e illuminante ci viene guardando attraverso progetti come questo “Triple Black Diamonds 2”, la nuova opera di Al Divino ed Estee Nack. L’ approccio alla musica e all’arte di questi due MCs è, a nostro parere, intrinsecamente underground, nel loro modo di interpretare questo genere: dal modo di rappare alla selezione delle produzioni, alla composizione delle liriche e i messaggi veicolati in esse. In poche parole è la loro essenza  essere “underground”! È nel loro modo di esistere e comunicare che dimostrano di essere sintonizzati su frequenze differenti rispetto a quelle del mondo della superficie. Al Divino & Estee Nack sono il “glitch” (la falla non contemplata) nel sistema come Morpheus e Neo in Matrix.

The Repertoire Cousin Feo

Cousin Feo è un rapper di South Central, LA con origini guatemalteche già noto, a chi è abituato a scavare nella scena underground, per la serie di concept album dedicati al calcio, che vi consigliamo assolutamente di recuperare, se la vostra passione per il rap va di pari passo con quella del pallone, ma non solo. Con The Repertoire il rapper losangelino, però, si discosta dal tracciato dei suoi precedenti lavori e pubblica il suo primo vero e proprio album di debutto, prodotto dal beatmaker francese Keor Meteor, lasciandoci finalmente scoprire a fondo la propria storia e visione con un progetto decisamente piu’ personale. Cousin Feo, grazie a questa uscita, non solo conferma quanto di buono ci aveva già fatto ascoltare a livello di capacità narrative e scelta dei beats, ma di essere in grado di intrattenerci anche raccontandoci la sua vita.

STRIPS Jay NiCE

È nostro parere che uno degli MC’s più sottovalutati della iper-competitiva scena sotterranea a stelle e strisce sia, senza dubbio, il nativo del Delaware, Jay NiCE, il quale tempo fa ci aveva raccontato la sua storia e visione artistica  in un’interessantissima intervista (che potete leggere qui ).A dimostrazione di questa opinione, ci corre in aiuto questo nuovo progetto intitolato STRIPS. La prima cosa che salta all’occhio, però, è la stilosissima copertina, illustrata da Chop (@chopthehead) ispirandosi a MAD Magazine, storica rivista americana di strisce di fumetti, (da cui, anche, il titolo e il concept dell’album). Jay NiCE a.k.a Flair Jordan rende giustizia alla bellissima grafica che gli è stata confezionata, con un progetto dove mette in mostra tutte le qualità che confermano la tesi iniziale di questa mini-recensione: il rapper usa il suo flow come spatola e pennello, per schizzare i suoi pensieri, tra il classico braggadocio e riflessioni piu’ intime, ispirandosi al concept dell’album, con estrema naturalezza su produzioni di DJ Tako, che calzano alla perfezione lo stile del rapper.  Ah nota a margine:  l’album è stato registrato in 24 ore.

Determination Termanology

Determination” non è solo il titolo dell’ultima fatica del rapper di origini portoricane Termanology, ormai attivo nella scena da quasi 20 anni, ma è anche, forse, la parola che più lo rappresenta, come di fatto racconta nell’intro dell’album il leggendario e di recente scomparso DJ e graffiti writer, Kay Slay (R.I.P). Se il rap fosse uno sport, la caratteristica principale di Termanology sarebbe la stamina: come il miglior Miguel Cotto, non lascerebbe il ring fino al suono dell’ultima campana, finché sarebbe in grado di scagliare l’ultimo pugno.  Determinazione e passione, oltre alle necessarie ed evidenti qualità che ti permettono di essere uno dei nomi più rilevanti dell’underground americano per quasi 20 anni, con nel curriculum collaborazioni con i piu’ grandi. Un “amore per il gioco” dimostrato da un catalogo quasi infinito a cui si aggiunge questo potente “Determination”, nel quale Term dimostra di avere ancora tutte le carte in regola per poter competere ad alti livelli scambiando colpi, gomito a gomito, con alcuni delle penne più affilate di sempre. Vedi alla voce Kool G Rap, ospite nel brano intitolato “Let Ya Glock Burst”.

FreakJet Vel Nine

Cercate una ragazza con stile a pacchi, attitudine, che sappia sputare barre su ogni genere di beat, dai loops campionati più classici a strumentali uptempo più moderne, e che per di più abbia la passione per spray e markers? Bene, allora fate attenzione, perchè, qualsiasi sia il vostro sesso, potreste innamorarvi di questa ragazza di Los Angeles di origini messicane, Vel Nine a.k.a Vel The Wonder, uscita a settembre con il suo nuovo progetto, intitolato FreakJet. Nella florida, creativa e sempre più influente nuova scena underground statunitense c’è spazio anche per giovani amazzoni in grado di battersi all’interno di questo movimento, dove la competizione è sempre più agguerrita.

Quick Shit Vol.2 Sick Damn & Lise

Anche il sottosuolo capitolino sta in qualche modo vibrando grazie a qualche scossa d’assestamento. Due nomi emergenti da tenere, sicuramente, d’occhio, sono quelli del rapper Lise, membro della crew Roma Guasta, e del produttore Sick Damn, autori di un nuovo progetto, intitolato Quick Shit Vol.2: un rapido antipasto di quello che possono portare questi ragazzi alla scena underground di Roma. Sick Damn stende loop crudi, mentre Lise, con il flusso delle sue rime, dipinge e tratteggia i pensieri e la realtà di chi si vive le strade, giorno dopo giorno, cercando di stare a galla tra fatica e problemi di tutti i giorni, senza millanterie da pseudo criminale, come di moda oggi.

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