Josiah The Gift: «La Umbrella Collective può fare qualcosa di storico»
Abbiamo intervistato Josiah The Gift, talentuoso MC della Umbrella Collective, che ci ha raccontato di come è entrato a far parte di questa crew, del suo ultimo doppio-album “Mightier Than the Sword”, il suo percorso nella musica, i suoi obiettivi, i prossimi passi e molto altro…
Photographer: @darrentalent
Grazie Josiah per avere lasciato che ti facessimo qualche domanda e per averci dato il tuo tempo. prima di tutto vorremmo che ti presentassi a chi forse non ti conosce: chi è Josiah The Gift? Da dove vieni e qual è il tuo background?
JOSIAH THE GIFT: Lo apprezzo molto. Prima di tutto, mi chiamo Josiah the Gift. Sono nato e cresciuto tra Brooklyn e il Jersey.
Come è nata la tua passione per l’Hip-Hop e quando hai iniziato a scrivere le tue prime rime? Come si è evoluto il tuo percorso musicale fino ad ora? E da dove viene il tuo nome?
JOSIAH THE GIFT: La mia passione per l’hip-hop è nata presto. I primi ricordi che ho sono di quando ai tempi mio padre faceva il dj nelle feste con mio zio.
Era solito registrare un sacco di episodi di “Video Music Box” di Dj Ralph Mcdaniels, perciò quando ha lasciato casa, lasciò un sacco di vinili e cassette.
Poi quando sono cresciuto abbastanza ho iniziato ad afferrare i concetti delle barre e le robe di quel tipo, grazie ai cugini di mio padre e al mio socio Seth. Lui aveva tutti gli album e i mixtape esclusivi, perciò quando andava a casa sua l’amore per l’Hip-Hop cresceva e ho iniziato a scrivere le mie prime rime.
Il mio percorso musicale è evoluto grazie alle esperienze di vita e ragionando molto sui pro e contro delle nostre azioni. Quando ho iniziato vedevo la musica da una prospettiva incosciente, ma quando sono maturato sono stato capace di approfondire quelle che sono le conseguenze di una vita spericolata, senza che suonassero troppo come delle prediche. Crescendo ho iniziato a bilanciare tutto ciò bene.
Il mio nome arriva da mia mamma e papà. Anche il nome di mio padre è Josiah e mi hanno sempre detto che il mio nome arriva da un giovane re della Bibbia che stava dalla parte del popolo, perciò quell’idea mi rispecchiava e decisi di rimanere con il nome che mi era stato dato alla nascita.
“The gift” l’ho aggiunto io. Penso che sia come se io portassi qualcosa di unico a questa cultura, perciò è un regalo per coloro che lo apprezzano.
Ora ti sei unito al collettivo The Umbrella. Puoi spiegarci meglio di cosa tratta questo collettivo e come e perché ne sei diventato parte?
JOSIAH THE GIFT: La Umbrella è semplicemente un gruppo di talentuosi Mc’s affamati che hanno unito il loro talento e la loro dedizione per iniziare un movimento. L’idea mi è stata presentata da un produttore talentuoso che ne faceva già parte e mi chiese se volessi farne parte. Una volta che sentii tutti gli mc’s, sapevo che saremmo stati capaci di fare qualcosa di storico se fossimo rimasti concentrati, perciò ho deciso di fare la mossa giusta.
In questi mesi hai attirato la nostra attenzione grazie all’uscita del tuo album “Mightier Than The Sword”: puoi dirci qual è il concept alla base di questo album e perché hai deciso di dividerlo in due parti e pubblicarlo in due momenti diversi ?
JOSIAH THE GIFT: “L’idea alla base dell’album è nata dalla semplice scrittura di alcune delle mie migliori rime e dalla consapevolezza che avrebbe resistito alla prova del tempo più di qualsiasi altra arma. Le parole potenti dei nostri grandi leader sono più memorabili delle grandi guerre. O almeno rimane nelle nostre menti più a lungo delle guerre.
Per esempio, sicuramente parliamo della beef east vs west coast dei compianti Tupac & Biggie(R.I.P.) ma la musica che hanno lasciato dietro di loro, ha lasciato un segno più grande delle loro divergenze.
Se ascoltassimo “Juicy” ora, sapreste parola per parola, giusto? Quelle barre e parole dureranno per sempre.
Ho deciso di spezzarlo in due parti per numerose ragioni. L’idea di creare un doppio album è nata da un consiglio di Mickey Diamond . All’inizio stavo facendo un disco singolo, ma poi quando ho ascoltato tutti i brani ho pensato tra me e me che non c’era motivo di aspettare a farli uscire, se avessero suonato bene assieme una volta messi in sequenza.
Mentre stavo mettendo insieme i pezzi, la prima metà dell’album rivelava piu’ l’aspetto della spada (lato A) e la seconda metà dava più importanza alla penna (lato B) e come può ispirare cambiamenti positivi nella vita di coloro che non ricevono spesso un tale messaggio dalla musica.
Un altro motivo per cui l’ho diviso e l’ho dato al consumatore in due momenti diversi, è perché l’intervallo di attenzione nella musica non è più così ampio come in passato, quindi volevo dare ai miei ascoltatori il tempo di digerire equamente ogni lato. Era un rischio, ma credo di esserci riuscito.
Pensiamo che questo album, oltre ad essere rappato eccellentemente, sia ottimamente prodotto e messo insieme nella sequenze delle sue tracce. Qual è stato il processo creativo dietro questo album? E chi ha partecipato alla produzione e fatto i beat? C’è una canzone che preferisci più delle altre?
JOSIAH THE GIFT: Il processo creativo consisteva semplicemente nella creazione dei brani. È iniziato con la canzone “Pray 4 me” con 88 Blessed. Con quella è riuscito a settare il tono di tutto il lavoro, creandola dal nulla. La linea di basso era ipnotizzante e ha innescato tutto.
Sono stato capace di creare tutto abbastanza velocemente. Il mio socio Martin della Copenhagen Crates non poteva credere che ero stato capace di produrre una mole di lavoro così velocemente, ma la mia fame era cresciuta dopo la mia ultima release.
Non aveva ricevuto il riconoscimento che penso meritasse, perciò stavo salivando e volevo rendere il mio pensiero: “Mi state prendendo in giro?”. Come fate a dormire così su di me?”
I produttori che hanno creato tutto ciò sono 88 blessed, Chuck Chan, Level 13 per l’intro, Word Strategy aka Professor Moriarty, Imperitiv, MIGHTYHEALTHY, Stinky J, Jamil Honesty, SB 11, Fiqquow, Mosbeats, SSUPERNICE, Krazyfingaz, Onaje Jordan, Proffeny, e Clyptobeatz.
Mi stavo tenendo alcune delle produzioni aspettando il momento giusto per usarle e altre invece mi sono arrivate mentre registravo. SB11 me ne ha mandate alcune che ho registrato sul posto, perché le produzioni erano pazzesche.
Mi ero appena messo in contatto con un grande fonico di nome Timepiece che ha portato il mixaggio e il mastering a un altro livello e si è assicurato che portasse in vita la mia visione.
Ogni cosa ha funzionato perfettamente.
La mia traccia preferita cambia ogni giorno per diverse ragioni, perciò non riesco a sceglierne una preferita, ma se proprio dovessi direi “Pray 4 Me.”, perché è stata una di quelle tracce dove il beat mi parlava e sapevo esattamente cosa dovevo fare.. Ho riscritto alcune parti dei versi per aggiustarla, ed è uscita esattamente come l’avevo pianificato. Timepiece sapeva che avevo fatto una perla quando l’ha sentita. Lol.
Penso che gli sia piaciuto un sacco mixarla.
E come sono nati i featuring con gli altri rapper?
JOSIAH THE GIFT: I featurings sono nati semplicemente dall’apprezzamento reciproco per l’arte di ogni MC’s. Da Pro Dillinger, Supreme Cerebral, a Substance 810, Jamil Honesty, P.U.R.E. K-prez, Ace Cannons, Squeegie O, King MICAH, e la lista prosegue.
Ho semplicemente rispettato cosa stavano facendo alla loro maniera e li ho contattati per unirsi a me nel rendere questo progetto memorabile e loro hanno accettato l’invito gentilmente. Un saluto a tutti loro.
Quali sono gli altri album che pensi siano i più importanti della tua carriera fino ad oggi?
JOSIAH THE GIFT: “Direi quest’ ultimo album e il mio primo (Iron Mic) sono i più importanti al momento. “Iron mic” ha fatto partire tutto ed è stato ricevuto bene dai miei colleghi. Lo considero il mio momento “Sono qui!”. “Mightier than the sword” è quello che ha permesso che tutti sapessero che quello non era stato un colpo di fortuna e che avevo qualcosa da dire.
Direi che è il più gradito al momento e quello che ha aperto di più le porte”.
Sentire la gente dire “è una boccata d’aria fresca” è uno dei più grandi complimenti che posso ricevere, perché è difficile differenziarsi in un mercato eccessivamente saturo, quindi per essere quello che ha aperto gli occhi, è stato apprezzato a tutti i livelli.
Hai ricevuto feedback per l’album “Mightier Than the Sword” da qualcuno che non ti aspettavi? Pensi che questo album possa lanciare il tuo nome nella scena underground e come pensi di ritagliarti più spazio partendo da qui?
JOSIAH THE GIFT: Si man. Un po’ di persone mi hanno contattato dicendo che avevano sentito la mia roba e che gli piaceva di brutto. Ho ricevuto apprezzamenti anche da uno dei produttori più forti dei ‘90’. E’stato pazzesco. Non voglio fare nessun nome, ma ci sono stati alcuni artisti che hanno messo da parte il loro ego e mi hanno lodato per aver realizzato un lavoro stupefacente.
Apprezzo e ammiro ciò per davvero.
C’è un produttore attuale o un MC con cui ti piacerebbe particolarmente collaborare in futuro?
JOSIAH THE GIFT: Ummmm, Premo è nella mia lista dei desideri. Ho sempre voluto lavorare con Dj Premier da quando sentii “Hard to Earn”. Un altro produttore con cui voglio lavorare e che penso possa elevare il mio suono, sia in verità Knxwledge. E’ uno dei produttori piu’ versatili in giro e mi piacerebbe scambiare alcune idee con lui.
Per quanto riguarda gli artisti, non ne ho uno in particolare su cui concentrarmi, ma mi piacerebbe lavorare con tutti gli mc che possono spingere la mia penna oltre il limite. Ho lavorato con alcuni che sono in grado di farlo, e mi ha aiutato a elevare la mia arte, quindi sono pronto a lavorare con chiunque sia disposto a lavorare con me, e abbia buone vibrazioni.
Hai già qualcosa di pronto per il prossimo futuro? Quali sono i tuoi prossimi passi e che dire del collettivo Umbrella?
JOSIAH THE GIFT: Sì ce l’ho. Ho un altro album intitolato “Lavish Language Volume 1” che potrebbe uscire in qualsiasi momento. E’ stato realizzato con il mio socio Bishop. Lui è un producer che la gente imparerà a conoscere quest’anno, perciò rimanete connessi.
Ho anche qualche Ep che pubblicherò e speriamo che la Umbrella Collective potrà darvi un album quest’anno o all’inizio dell’anno prossimo. State connessi.😉
Photographer: @darrentalent