Lou Fresco – Dal Venezuela al mondo intero

In questa interessantissima intervista, l’iconico rapper venezuelano Lil Supa a.k.a Lou Fresco a.k.a Marc Ginale, tra le piu’ importanti figure dell’Hip-Hop in America Latina e graffiti writer (CMS, UPA / WOW crew) ci ha raccontato la realtà venezuelana e la cultura hip-hop e dei graffiti di Caracas, della sua importante carriera musicale, del motivo per il quale utilizza nomi d’arte diversi, dei suoi prossimi progetti e tantissimo altro.

Foto: Andrés Quintero

Grazie fratello per la tua disponibilità nel rispondere ad alcune delle nostre domande, lo apprezziamo davvero. Innanzitutto vorremmo sapere, visto che sei nato e cresciuto a Caracas (Venezuela), come ti sei avvicinato alla cultura Hip-Hop e com’era la scena nella tua città quando eri ragazzino? Puoi aiutarci a farci un’idea di com’era l’hip-hop a Caracas e com’è adesso?

Sono nato e cresciuto a Caracas e ho trascorso tutta la mia adolescenza e gran parte dei miei vent’anni vivendo a Maracay (a 2 ore di macchina dal Distretto della Capitale). Nel costante andirivieni tra le due città, mi sono imbattuto nell’inevitabile presenza di graffiti, skateboard e breakdance di Caracas. E’ stata la prima cosa che mi ha interessato di una cultura di strada che stava crescendo alla fine degli anni ’90 in diversi punti della città. Anche alcuni cugini e amici d’infanzia hanno mostrato questo interesse e naturalmente abbiamo iniziato a indagare e sperimentare queste espressioni artistiche. Col passare del tempo, ho trasferito queste informazioni al mio ambiente piu’ stretto, vecchi amici della mia zona, abbiamo formato diversi crew di writers.

Nello stesso periodo ho incontrato Dann Niggaz, Afromak, Ceniza, b-boy Salo, tra le altre figure importanti per la cultura di Aragua ,poco a poco, insieme ai rollers e agli skateboarder di Maracay, un paio di decenni fa; Abbiamo iniziato a plasmare la cultura Hip-Hop di Maracay, la città dove ho imparato a rappare, dipingere, ballare e che rappresento in questo movimento fin dal primo giorno.

Quali sono state le tappe principali della tua carriera che ti hanno portato ad essere una delle realtà rap underground più solide del Venezuela e del continente latinoamericano?

Facendo parte dei Supremacy HHC, avere mentori come Dann (pioniere dell’HH di Maracay) e Afromak (leggendario beatmaker venezuelano) ha formato i miei criteri come ascoltatore, mentre averli come esempio durante i miei inizi nel rap, mi ha dato la disciplina necessaria per intraprendere con serietà e con grande responsabilità la mia missione.

Dai miei primi progetti l’obiettivo è stato acquisire conoscenza e condividerla attraverso il messaggio. Fortunatamente ha avuto un impatto nella mia città, poi in tutto il paese e ho attraversato i confini nazionali e il resto è storia… Ancora oggi sono grato per quel fatto.

Lil’ Supa, Lou Fresco e Marc Ginale sono tutti nomi d’arte che usi. Qual è la storia dietro ad essi? Sono legati anche ai graffiti?

Siamo dei personaggi, tutti noi abbiamo imparato ad essere così facendo arte. L’hip-hop non sfugge a quella realtà: dal grafico al produttore, compreso il conduttore di un evento, chi fa beat boxing, i graffiti writers ecc.

Viviamo costantemente nella costruzione di un ‘alter ego’ che ci aiuta a incanalare le nostre emozioni e ovviamente l’immaginazione o idealizzazione che abbiamo di noi stessi. Nel mio caso, da amante delle sette discipline, ho trovato un senso nello sviluppo dei personaggi attraverso la scrittura, nella creazione di modi diversi di fare il mio lavoro, che mi impediscano di annoiarmi di me stesso.

Diventa in un certo senso terapeutico, riscoprire me stesso attraverso la reinvenzione del mio personaggio e dare così un carattere diverso ad ogni progetto, proprio come un film; che si tratti di un thriller d’azione, psicologico o di fantascienza o basato su eventi reali, a seconda dei casi. È così che scopri che il Lil Supa‘ che fece i Simplemente Underground tra il 2002/2004 si è evoluto nel progetto MADZILLA (2009) ma non è così simile al Lou Fresco che ha scritto l’album SERIO (2017) o al Marc Ginale di progetti come C.R.A.C.K o YEYO ed è molto diverso da NEØN che apparse nel mezzo di una pandemia globale.

L’hip-hop è una forma infinita di libertà di espressione e io utilizzo i suoi strumenti, come il rap, i beat o i video, per ritrovarmi, riconoscermi e non ripetermi.

Infatti dalla tua musica, dai tuoi video e dai social media sembra che tu sia fortemente influenzato anche dalla cultura dei graffiti: sei parte attiva di questo movimento e se lo fai, con quale tag usi e con quale crew ne hai preso parte?

Mi considererò sempre un graffiti writer, che io sia attivo per strada o meno, i miei amici e la mia famiglia HH mi accompagneranno sempre perché fanno parte della mia essenza. Sono fondatore della crew UPA/WOW di Maracay, dove ho iniziato come writer, faccio parte del CMS dal 2004 e del collettivo Caribes.

Cosa puoi dirci della scena dei graffiti a Caracas? I graffiti sono diffusi e come vengono considerati dal popolo e dalla società venezuelana?

La scena graffiti di Caracas è uno degli elementi (se non il più) importante nella creazione, unione, diffusione ed evoluzione dell’hip-hop in Venezuela. Come all’inizio ogni movimento trasgressivo, ai suoi inizi è stato perseguitato e criminalizzato, ma col tempo, con lo sviluppo e l’internazionalizzazione dei suoi protagonisti, ha acquisito il rispetto che merita.

“Metal”, uno dei tuoi ultimi progetti rap, realizzato insieme a Nichess One e 3M5, è stato uno dei progetti rap internazionali che ci sono piaciuti di più quest’anno. Puoi dirci di più su questo progetto? Come è nato e qual è il concept alla base?

METAL è un progetto che attinge a tre album precedenti: (EL BLOKE / YEYO / DISPAROS), che sono arrivati ​​a stabilire il suono sporco latinoamericano o il cosiddetto ‘Latin grimey’, che è andato forte grazie ai beatmaker come Doktor Rheal e Castellanos.

La parola METALLO ha significati diversi a seconda del contesto in cui viene pronunciata nelle diverse parti del Sud America, nel nostro caso rappresenta ricchezza, violenza, potere, unione, solidità, lotta, vittoria… Questo siamo noi, una lega di vari elementi che formano un tutto.

 

Oltre a METAL, quali pensi siano i tuoi album più importanti e significativi e perché?

 Ho avuto la fortuna di appartenere e partecipare a diversi album collettivi importanti nella storia del rap latino, oltre a METAL, la lista deve essere WORLDWIDEEl Dojo (2019), ÍNDIGOSCAN+ZOO (2008), BAS.Y . CO (2006), UanteikMADZILLA (2009), Da’ Hiphopaddictz – Supremacy HHC (2012), FUNKY FRESCO (2020).

Nella mia carriera da solista, ho potuto contribuire alla narrazione dell’hip-hop ispanico, i miei unici due album solisti fino ad oggi, che sono: SERIO (2017) e YEYO (2022).

Puoi dirci di più sulla vita e le strade in Venezuela? In che modo la cultura Hip-Hop le influenza dal tuo punto di vista?

Il Venezuela è in costante cambiamento da 20 anni a causa della sua situazione socio-politica che naturalmente influenza il carattere delle manifestazioni dei suoi abitanti, che sono ancora nel paese e che sono emigrati.

Ci colpisce tutti in modi diversi, per fare un semplice esempio:

I writers hanno dovuto inventarsi diverse tecniche, strumenti e i residui dei colori da aggiungere agli spray per poter continuare a scrivere per strada a causa dell’alto costo delle bombolette, così come tutti coloro quelli che si guadagnano da vivere nella cultura hip hop hanno dovuto superare  circostanze diverse per sopravvivere in un movimento che non garantisce alcun tipo di stabilità economica.

 

Oltre a ciò, le nuove generazioni ora vedono come un esempio di perseveranza, resistenza e miglioramento il lavoro di coloro che oggi sono riusciti a trascendere con il loro lavoro e hanno ottenuto che il rap venezuelano fosse rispettato in tutto il mondo.

E, invece, come le strade venezuelane e la loro realtà hanno influenzato anche la tua musica e la tua vita?

Avere risieduto in Venezuela per tutta la mia vita e avere l’opportunità di viaggiare e conoscere altre culture dalle quali sono stato senza dubbio impregnato e ho imparato infinitamente, ha solo esaltato ulteriormente le mie origini. Sapere a cosa appartengo e da dove vengo ha generato in me un bisogno insaziabile di diffondere con orgoglio le mie origini e far conoscere la mia identità venezuelana in tutto il mondo.

A quali nuovi progetti musicali stai lavorando e con quali artisti collabori o ti piacerebbe collaborare in futuro? E perché?

Attualmente sto lavorando a un progetto ‘tributo’ a uno dei miei primi personaggi, Lil Supa. Inoltre, ho avuto l’opportunità di collaborare a diverse produzioni internazionali, come: “Sin Cortar” di Dj Muggs 🇺🇸 e Crimeapple 🇨🇴 , “LEGEND” di Jonás Sanche 🇨🇱, “El Hombre hace planes, Dios se ríe”” di Dano 🇪🇸, appaio in “Underground King 3” di Recognize Ali 🇺🇸, oltre al prossimo album di Raz Fresco 🇨🇦, tra gli altri che stanno per uscire.

Hai girato anche diversi paesi del mondo se non sbagliamo sei stato anche in Italia, giusto? Dove sei stato, per quali ragioni e cosa ti ha maggiormente affascinato?

Nel 2017 sono stato invitato ad un festival rap organizzato dalla comunità peruviana a Milano. Da allora sono andato in Italia solo per visita o per turismo, con la voglia di tornare sempre.

 

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