Intervista Terrasanta

Terrasanta: «La mia matrice è street rap, ma col tempo sto scavando più a fondo»

Abbiamo scambiato due parole con Terrasanta, a nostro parere uno dei nomi “nuovi” più talentuosi della scena rap italiana. Ci ha raccontato delle sue origini calabresi (Soverato), del significato simbolico del suo nome, delle sue ispirazioni, dal Rap del Queensbridge al Death Metal, passando per il cinema, dei suoi rapporti con la scena underground e del suo album d’esordio.

Ciao Terrasanta siamo contenti di poterti fare qualche domanda, in quanto pensiamo che tu sia uno dei nomi “nuovi” più forti dell’underground rap italiano e non solo. Vorremmo iniziare chiedendoti di raccontarci qualcosa di più della tua storia e delle tue origini calabresi, che spesso citi nei tuoi pezzi. Di dove sei originario precisamente e vivi ancora lì? In che modo pensi le tue origini influenzano la tua musica e visione del mondo?

Ciao ragazzi sono molto contento di poter fare quattro chiacchiere con voi e sono onorato che stiate apprezzando il lavoro che sto svolgendo. Vengo al mondo verso la fine degli anni ’80 sulla bassa costa jonica orientale catanzarese, precisamente a Soverato, golfo di Squillace, perla dello Jonio.

La statale 106, tristemente nota alle cronache nazionali come  “la strada della morte”,citata costantemente nei miei pezzi dagli albori, apre la mia città in due come una breccia nella santa terra dei due mari.

Attualmente vivo in Basilicata da 7 anni. Precedentemente ho vissuto in varie città italiane per una dozzina d’anni. Il posto da cui provengo ha senza alcun dubbio influenzato la mia attitudine, e mi sento in dovere di rappresentarlo sempre al meglio.

Toglici una curiosità: perché hai deciso di chiamarti Terrasanta, qual’è la storia dietro al tuo nome, come nasce?

Il mio nome nasce dall’ unione di due elementi, la terra, intesa come madre natura e la spiritualità celata dietro i posti e le storie di cui parlo nei miei pezzi.

A che età inizi a rappare e quando ti convinci d’intraprendere seriamente questa strada e hai capito di poter dire la tua? C’è qualcuno in particolare che ti ha incoraggiato a fare musica?

Seguo questa cultura dalla seconda metà degli anni ’90, inizio ad approcciarmi al mondo della scrittura verso la fine degli anni zero. Dal 2015 al 2022 mi dedico completamente ad altro. A fine 2022 mi rimetto in pista e inizio a fare sul serio.

Dal tuo punto di vista, com’è stato iniziare fare Hip-Hop in Calabria, qual’è la realtà di questa cultura nella tua zona? E quali sono state le tue prime ispirazioni nel mondo Hip-Hop e come ne sei venuto in contatto?

Le persone che gravitavano attorno a questa cultura nella mia zona all epoca potevi contarle sulle dita di una mano.

A parte piccole esperienze alle jam locali o alle dance hall estive,quello che mi ricordo è che prendevamo i treni appena possibile per uscire dalla Calabria e andare agli eventi che si tenevano nelle altre regioni italiane.

Il primo rapper italiano che mi ha fatto appassionare a questo genere è senza alcun dubbio Tormento, Sotto Effetto Stono 96 , è il primo disco di rap italiano che ho consumato in assoluto

Per ora ti sei fatto notare parecchio nella scena underground italiana senza nemmeno avere pubblicato un progetto intero, ma grazie a qualche singolo, EP e collaborazioni con alcuni dei producers e rapper dell’underground, tra cui The Departed Beats, IlTorsolo, Pessimo17, Cease Gunz, Hvgme, Montenero, Riccardino degli Hardworkers e altri. Quali sono secondo te i progetti e le strofe che hanno attirato più di tutte l’interesse sul tuo nome da parte dei tuoi colleghi e “addetti ai lavori”  e hai mai ricevuto complimenti da qualcuno che non ti saresti aspettato nel rap game? Come nascono solitamente queste tue collaborazioni e con quali altri nomi hai sviluppato un rapporto di stima reciproca?

Il fatto che io mi trovi geograficamente distante dagli attuali centri nevralgici nei quali si sviluppano maggiormente le situazioni che gravitano attorno a questa cultura, ha fatto sì,  che con grande fatica, sia riuscito nel mio piccolo e nel giro di un paio d’anni, a creare una vera e propria rete a distanza, con un sacco di altri esponenti provenienti da ogni singolo angolo della penisola.

Tutto questo per me è motivo di grande orgoglio. Rappresento per la mia famiglia allargata 106 Finest, Warepublic, Stakanov Boys , Southern Trendkill. Mando un abbraccio a ogni singolo individuo che è giù con me in questo viaggio. Sapete chi siete.

Ho rilasciato parecchia musica negli ultimi 24 mesi ma credo che ad oggi il mio anthem, a parer di critica, sia il singolo Doug Marcaida.

Ultimo progetto in ordine di uscita “Stream Bloody Gore” un Ep prodotto da Luca Moustaches e in collaborazione con un altro rapper che si sta facendo spazio nell’underground, Effe Kappa. Puoi parlarci di com’è nato e di come e perchè vi siete ispirati all’immaginario death metal e avete deciso di rendere omaggio all’album dei Death “Scream Bloody Gore”?

Il progetto SBG con Luca e Mauro è nato spontaneamente  dalla passione che ci lega mentre il concept è un omaggio a Chuck Schuldiner (1967/2001) fondatore e unico membro fisso dei Death, mia fonte d’ispirazione assoluta. È un progetto a cui sono molto legato e non escludo possa avere un sequel.

E cosa stai aspettando per pubblicare un tuo primo progetto solista a tutti gli effetti? Sei già lavoro in questo senso? Puoi anticiparci qualcosa?

Tra i vari progetti a cui sto lavorando per questo 2024 c’è anche il mio primo disco solista ufficiale: Nuova Gerusalemme, che vedra’ luce verso fine anno.

Se dovessimo sintetizzare il tuo modo di fare rap ti definiremmo come un “liricista di strada”. Ti ritrovi in questa definizione? E cosa ti aiuta nel mantenere la tua penna così ben affilata e le tue liriche così profonde e taglienti?

Vi ringrazio di cuore. Credo che forse sia il fatto di non sentirmi mai arrivato ciò che mi spinge a cercare di dare sempre il meglio di me quando mi approccio a questa disciplina.

La mia penna ormai cammina da sola, non saprei in che altro modo spiegarlo.

La mia matrice è sicuramente street rap ma col passare del tempo sto cercando di scavare più a fondo dentro me stesso e di conseguenza anche nel perfezionamento della scrittura.

Cosa solitamente stimola la tua scrittura oltre la vita vissuta? Cinema, libri, arte? Ci puoi fare qualche esempio?

Sono un grande appassionato dei film di Martin Scorsese, Brian de Palma, Francis Ford Coppola e Sergio Leone.

Le mie scuole formative a livello musicale sono la scena Death Metal anni 90 Floridiana e la scena Grunge di Seattle.La scena rap ny anni 90/00, QB.

Non ho mai letto molti libri ma vorrei scriverne uno, un giorno (HAHAH).

Per quanto riguarda il Rap, chi sono oggi le tue fonti d’ispirazione? E quali sono gli album che hai ascoltato maggiormente nel 2023 appena conclusosi?

The Great Escape di Larry June e The Alchemist e Palermo di Conway The Machine sono gli album che di più ho ascoltato nel 2023. Il mio rapper preferito di quelli attualmente più in attività  da 3 anni a questa parte è senza alcun dubbio Boldy James.

Nell’underground italiano chi sono i nomi che secondo te oltre a te che sono più sottovalutati oggi e/o secondo te sono pronti anche per un pubblico più vasto? E c’è un producer e un rapper in particolare con cui sogni di collaborare un giorno?

Credo moltissimo nelle capacità di Pessimo 17 e credo che  meriti molta più visibilità.

Più che con rappers e producers con cui collaboro quotidianamente, il mio sogno sarebbe collaborare con la leggendaria band Death Metal italiana FULCI.

 

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