Selezione Hip Hop di Febbraio

Abbiamo preparato delle brevi recensioni per guidarvi all’ascolto di alcuni dei migliori progetti Hip-Hop del mese, selezionati per voi dalla redazione di Throw Up Magazine. Sintonizzatevi sulle nostre playlist di Spotify e… Buon ascolto!

SELF PHONE Al.Divino

Se nella scena Hip-Hop attuale c’è qualcuno che può definirsi davvero artista a 360* quello è Al Divino. Il rapper / produttore / artista del Massachusetts è un unicum nel suo genere in tutto il panorama musicale underground. Non si muove seguendo gusti e canoni comuni. Ciò che lo eleva e trasporta in un’altra dimensione rispetto ai propri pari sono originalità ed un’arte visionaria, non categorizzabile, le quali contraddistinguono il modo in cui approccia e modella la propria musica e produzione artistica: dalle copertine degli album, alle vere e proprie tele, dai video musicali che dirige o l’abbigliamento che disegna, fino alle coraggiose mosse di marketing.. Non è un caso che molti dei colleghi con cui ha incrociato il cammino, a partire da Westside Gunn, ne siano ammirati e in alcuni casi c’è chi lo considera alla stregua di un oracolo, per quanto sia “avanti”. Di sicuro non esistono molti altri artisti con una visione periferica a 360° come la sua nella scena Hip-Hop oggi. Self Phone è l’ ultimo progetto musicale di Al Divino reso pubblico sulle piattaforme streaming, se volete un assaggio della sua genialità . Ma se volete toccare con mano meglio le sue infinite dimensioni musicali, vi rimandiamo al suo bandcamp.

Wasn’t Built in a Day Rome Streetz & Big Ghost Ltd

Come Roma non è stata costruita in un giorno, sebbene in rapida ascesa, così anche la carriera del rapper di Brooklyn (New York) Rome Streetz ha necessitato tempo e molta pazienza da parte di questo dotato MC, prima di raccogliere i frutti di quanto seminato in anni di gavetta, posizionando mattone su mattone. Nemmeno ora, però, sotto l’egida Griselda Records, Rome Streetz si accontenta certamente dello status raggiunto e ha l’appetito di chi vuole conquistare piano piano tutta la scena della Grande Mela. Alleandosi con il produttore Big Ghost Ltd. in “Wasn’t Built In A Day” aggiunge un altro tassello fondamentale al suo piano di conquista. A coronamento dell’impresa coraggiosa e del piano ben congegnato da Rome Streetz c’è sicuramente la collaborazione con Method Man. Competere con uno dei più grandi di sempre rappresenta una grande vittoria e sancisce il suo ingresso nell’olimpo di NY.

Ghost Mode Payroll Giovanni

In un momento storico in cui veniamo perennemente inondati di nuova musica, più o meno buona, e abbiamo i mezzi tecnologici per ascoltare praticamente tutto ciò che viene pubblicato, spesso alla fine rimane molto poco di concreto su cui riuscire a soffermarsi. La soglia di attenzione al contenuto dei dischi è inversamente proporzionale alla quantità di musica a cui siamo sollecitati. Non è questo però l’effetto che a noi fa il rapper di Detroit, Payroll Giovanni membro dei DoughBoyz, storico gruppo Rap della capitale del Michigan. Attraverso il racconto diretto che fa della sua esperienza e della propria vita nei suoi dischi, come dimostra chiaramente il suo ultimo Ghost Mode, riesce a trasformare la sua musica in un manuale d’istruzioni per come diventare un hustler, trasformare idee in soldi, investirli e fare altri soldi, attraendo così magneticamente la nostra attenzione grazie al carisma e al talento che lo contraddistinguono. Il tutto accompagnato da un tappeto sonoro, diventato marchio di fabbrica della Città dei Motori. Ispirazionale.

Dirt Didn’t Hurt Pro Dillinger x Machacha

Se il Rap game fosse un ippodromo saremmo fieri di poter dire che raramente i cavalli e fantini su cui di solito scommettiamo, alla lunga, si dimostrano stalloni di razza, candidati a farsi un nome nel giro dei circuiti internazionali. Solo che a differenza dell’ippica i cavalli vincenti noi non ce li teniamo per noi, ma anzi siamo contenti di contribuire alla loro crescita, spargendo le dritte giuste a chi ci segue. Per questo motivo, aver intervistato Pro Dillinger della scuderia Umbrella all’interno del nostro magazine è per noi un motivo d’orgoglio. Con l’album Dirt Didn’t Hurt, prodotto interamente dal danese Machacha per Copenaghen Crates e ora reso finalmente disponibile sulle piattaforme digitali, il rapper di Rockland County (NY) conferma le sue potenzialità nei circuiti minori dell’underground collezionando un’altra vittoria, ma siamo pronti a scommettere, ancora una volta, che presto debutterà nelle corse piu’ prestigiose. La voce e le rime sporche e crude del rapper sono l’evidenza di quanta strada stia facendo, partendo dal fango delle strade periferiche e guadagnandosi, solo grazie al proprio talento, ogni vittoria sul campo.

‎Back on Dexter: A Gangsta Grillz Mixtape Kash Doll & Dj Drama

DJ Drama è più carico che mai. Sembra di essere a metà-fine anni duemila quando i mixtape inondavano il mercato, DJ Drama era uno dei signori incontrastati nella cura e il mixaggio di questi tape e la serie Gangsta Grillz vendeva, a volte, più di dischi ufficiali. Oggi è un altro mondo. Streaming e diritti d’autore hanno rivoluzionato il concetto stesso di mixtape: quella miscela esplosiva di brani inediti, remix e strumentali di successo riciclate a proprio piacimento non esiste piu’. La linea di demarcazione tra album e mixtape si è assottigliata talmente, che è difficile capire quale sia la differenza, se non nell’approccio. Dj Drama nel 2023 ha la missione di voler riproporre la versione contemporanea dei suoi Gangsta Grillz mixtape, curando e inanellando, uno dopo l’altro in rapida successione, progetti di rappers che con la loro forte identità, rappresentano la loro città. Questo mese il “mixtape king” ci ha portato a Detroit dalla rapper Kash Doll, restituendoci la miglior versione della regina in carica della città. I due confezionano confezionano un tape che, dal tappeto sonoro all’attitudine, passando per gli ospiti, ha il sapore di ruggine tipico della “Città dei Motori” e della sua scena Rap attuale.

Loyalty Makes You Related E Murda & Shots Almigh

L’underground a stelle strisce riserva sempre nuove sorprese. L’ultimo nome comparso sui nostri radar è quello di E-Murda rapper del Connecticut, grazie al suo ultimo progetto Loyalty Makes You Related. Ed è sacrosanto la lealtà è sicuramente una qualità sempre più rara e sottovalutata, ma in un mondo in cui tutti sono pronti a “farti le scarpe” alla prima occasione, chi rimane leale, può costruire legami che vanno oltre al puro interesse. Questo è forse quello che ha permesso a E-Murda, oltre al suo rap di strada crudo, diretto e credibile, di entrare in contatto con alcune delle più solide realtà dello street rap della costa orientale, come la Black Soprano Family di Benny The Butcher o con Ot The Real. Il rapper del Connecticut è riuscito così ad imbastire un progetto 100% street di ottima fattura e siamo sicuri che ne sentiremo ancora parlare.

Green Light Mooch

Sarà che i ragazzi della crew Da Cloth di Rochester, nella zona piu’ a nord dello stato di New York, sono temprati dalle gelide temperature invernali di quelle latitudini, ma la loro musica trasmette sempre quelle sensazioni glaciali che si prestano particolarmente a questa stagione, dove i cappucci dei felponi sono ben calati sulla testa e scaldacolli o sciarpe coprono il viso. In “Green Light” la particolare voce nasale di Mooch e le note di RDJR restituiscono in maniera vivida quanto possano essere crude e fredde le strade di quei posti.

Les Sales Gueules 🇫🇷 Cacahouete

Il giovane rapper parigino Cacahouete originario del quartiere parigino cité Picasso del 92^ arrondissement, contraddistinto per le particolari torri progettate dall’architetto Aillaud, che avrebbero dovuto simboleggiare il tentativo di creare un quartiere popolare innovativo e inclusivo, il quale invece, poi, ha finito per trasformarsi nella solita banlieu abbandonata dalle istituzioni e lasciata al degrado, pubblica un nuovo progetto intitolato Les Sales Gueules. Cacahouete rappresenta al meglio il ponte generazionale che collega il rap parigino grezzo e duro di fine anni ’90-inizio 2000 ( dei Tandem o Mafia K’1 Fry, giusto per citare due esempi illustri) che denunciava il disagio sociale delle banlieus, alla nuova scena francese dove la ricerca melodica e sonora è all’avanguardia. Il rapper del 92^ infatti unisce rime e flow crudi del passato ad attitudine e melodie più contemporanee, rappresentando il perfetto trait d’union tra la gloriosa tradizione del rap parigino e la scoppiettante scena odierna, diventandone, a nostro modo di vedere, uno dei nomi più promettenti.

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