Asun Eastwood: “Toronto è fredda, varia, arrabbiata e sofferente”

Abbiamo intervistato Asun Eastwood, uno dei più forti MC’s della scena Rap underground di Toronto. Ci ha raccontato delle sue origini del Belize, del suo ultimo incredibile album con Finn, del collettivo GoldEra e della grande quantità di talento che pervade la scena Canadese. Ci ha anche preannunciato alcune delle cartucce che ha pronte nel caricatore.

Essential Projects
  • S.O.U.L.
    2021
  • Sewer Science
    2020
  • With All Due Respect
    2019

Leggi l’intervista in lingua originale.

Pace fratello. Grazie per il tuo tempo, lo apprezziamo davvero molto in quanto siamo fan della tua musica e visione, da quando ti abbiamo scoperto con l’album “With All Due Respect” nel 2019. Secondo noi, infatti, uno dei tuoi pregi maggiori è la capacità di descrivere vividamente la tua vita e di come ti sei risollevato da un passato complicato, con onestà e credibilità. Cosa che hai confermato ancora di più con il tuo ultimo album “S.O.U.L”.

Puoi raccontarci qualcosa di più del tuo background e delle tue origini? Quando e in che modo te e la tua famiglia siete arrivati in Canada? Com’è stato per te crescere a Toronto ed è presente una vasta comunità Latino Americana nella tua città?

ASUN EASTWOOD: “Sono nato a Belize City, in Belize e sono arrivato a Toronto, Canada che avevo 2 anni. Mia mamma è nata per caso a Vancouver, in Canada, perché suo padre era in un viaggio di lavoro con sua madre, che era incinta di mia madre. In pratica lei aveva ottenuto la cittadinanza, nonostante fosse stata in Canada solo 2 settimane. Lei è rimasta incinta di me che era solo una teenager e pensò che il Belize non fornisse alcuna opportunità, perciò essendo cittadina canadese, ha fatto le valigie ed è partita con me. Praticamente senza soldi ed educazione, solo cuore e determinazione”.

“Il Belize è un posto unico, nonostante si trovi in Centroamerica è l’unico posto lì in cui si parla inglese come prima lingua. Abbiamo più similarità con la Jamaica che con il Guatemala. Detto ciò spostarsi a Toronto, a metà anni ‘80, era un percorso naturale. Un sacco di migranti delle Indie Occidentali facevano lo stesso, perciò la cultura si è mescolata. Non mi sono mai sentito fuori luogo, qui.”

Il tuo ultimo progetto “S.O.U.L” – “The Science Of Understanding Life” (“La scienza di capire la vita” n.d.r), prodotto interamente da Finn, potrebbe essere una sorta di testamento della tua visione e poetica, in quanto è forse il tuo album più personale. Le tue, infatti, sono rime per uomini adulti e ispirazionali, in quanto rappresentano veri e propri principi, non caz*ate esagerate o tecnicismi fini a se’ stessi. Come è nato l’album e quanto ti ci è voluto per concepire i suoi testi? Da dove è venuta la tua ispirazione? E cosa rappresenta questo disco per te e perché?

ASUN EASTWOOD: La pandemia! Incolpate la pandemia! Hahaha. Nah, in verità comunque questo è il mio modo di sfogarmi. Scrivere era, è sempre sarà qualcosa che farò. L’ispirazione è arrivata dal fatto che ero a casa più spesso, in modo da potere riflettere su me stesso e lo stato delle cose nel mondo. L’ho solo messo su carta”.

“Finn mi ha chiamato intorno all’ Agosto 2020 con delle strumentali fighe. Mi avrà mandato 3 beats e io gliele avrò rimandate indietro registrate tutte e 3 il giorno dopo. Abbiamo fatto così, una o due volte alla settimane per un paio di mesi. Dicendo ciò, abbiamo già pronti un’altro paio di progetti da regalarvi. Sapevamo che quest’album sarebbe stato il nostro miglior lavoro finora”.

Sapevamo entrambe che avevamo alzato l’asticella, perciò secondo me questo rispecchia il mio punto d’arrivo, secondo me. La gente che mi supporta ora dirà: “l’album Soul è quando ho capito che Ace sarebbe stato il prossimo a venire fuori!”

Questo lavoro è stato prodotto interamente da Finn: puoi parlarci della tua connessione con lui e della situazione dell’etichetta GoldEra?

ASUN EASTWOOD: “Ho incontrato Finn, Sibbs e Slang (il collettivo GoldEra) nel 2017 attraverso Daniel Son, e da allora spacchiamo assieme. Loro abitano nella zona Ovest di Toronto e io vivo in quella Est. Ma questa roba doveva accadere, è stato naturale!” 

S.O.U.L è un album eseguito molto bene: chi lo ha orchestrato nella sua sequenza e nei suoi featurings? Hai qualche canzone o strofa preferita dell’album? Quale e perché?

ASUN EASTWOOD: “Tutti meriti di Finn! Lui ha deciso tutta la sequenza dei brani, le strumentali extra, il mixaggio, il mastering etc. (Sono viziato). Decidere le collaborazione è stato qualcosa di cui abbiamo discusso insieme e siamo giunti ad un accordo su chi scegliere. Ciò è merito di entrambi.

La mia canzone e strofa preferita deve essere ‘Float Away’, quella è l’unica canzone dell’album non scritta durante la pandemia. L’ho scritta durante la mia luna di miele in Belize e l’ho registrata in diretta Instagram, mentre ero seduto sul lungomare. Quando abbiamo iniziato a fare l’album, Finn mi ha detto di registrare quel brano per davvero, perché gli era piaciuto tantissimo. Quando sono andato a registrarlo, ho aggiunto una seconda strofa e mi è sembrato speciale. Quella è stata la canzone che in qualche modo ha impostato la direzione che volevamo prendere”.

In precedenza quest’anno hai collaborato per un altro album, intitolato “98 Miles” con il fortissimo MC di Rochester (N.Y.), M.A.V della crew DaCloth: qual’è il tuo collegamento con la scena underground americana e, in particolare, con quella dell’area settentrionale dello stato di New York?

ASUN EASTWOOD: Il nostro collegamento è stato qualcosa di naturale. Tutto il mio percorso nel business della musica è stato organico. Questo è il tema centrale. Finn ha contattato MAV e Rigz , all’incirca quando l’ho incontrato, perciò li conosco già da tempo.

Daniel Son si stava già muovendo in quest’ambiente, quando sono entrato in contatto con lui e lui aveva iniziato a fare concerti nell’area dei “tre stati” (New York, New Jersey e Connecticut). Sono andato insieme a lui per alcuni di quei viaggi, sono salito su qualche palco e stretto mani con un sacco di quegli artisti al top della scena underground, ora. Tutto organicamente!

Parlando del progetto “98 miles”…Pensiamo che l’artwork della copertina sia fighissimo, chi l’ha realizzato? Com’è nata l’idea dell’album?

ASUN EASTWOOD: “L’incredibile artwork è stato fatto dal talentuoso Chris B Murray. [ https://www.instagram.com/chrisbmurray/] Quest’album è nato anch’esso in maniera naturale. MAV e io abbiamo ruoli simili nelle nostre rispettive crews e i nostri contenuti sono incredibilmente allineati, perciò è stato una decisione facile e un processo semplice. Sibbs ha iniziato a mandarci roba e a costruire con entrambi individualmente ed è stato strumentale (gioco di parole) nel percepire la visione. Lui ascoltava i contenuti di entrambi e non aveva ancora prodotto un album intero prima di questo, perciò ci sembrava giusto”.

Ma quando e come è partita la tua passione per l’Hip Hop? Quali sono stati i tuoi primi passi? Perché e quando hai iniziato a prendere la tua carriera nel rap, più seriamente?

ASUN EASTWOOD: Ho sempre amato l’ Hip Hop. Sono nato nell’83 , perciò l’hip hop è cresciuto con me. Ho vissuto nei luoghi e le persone che respiravano l’ Hip Hop . Tutta la mia comunità era Hip-Hop. Facendo freestyle da ragazzino con i soci, era qualcosa che facevamo qui. Abbiamo visto i più’ grandi farlo e lo abbiamo replicato.

Non ho iniziato a scrivere finchè avevo 13 anni (in segreto), ho registrato la mia prima canzone a 17 anni, ma non avevo per davvero il sogno di fare rap, come mio fratello Chopz (RIP), sognavo di giocare a basket. Ero il braccio destro di Chopz comunque, e come diventammo grandi, mi allontanai dalla musica, perché ero concentrato nel fare soldi. Quando lui è morto nel 2014, non avevo alcun pensiero di fare musica. Alla fine era lei che mi inseguiva.

Nel 2016 sono tornato in studio di registrazione, in maniera naturale, e tutti gli anni di relazioni che avevo costruito mi portarono ad opportunità che mi fecero pensare che fosse possibile. Quando ho avuto quella sensazione, mi sono solamente messo a testa bassa e ho lavorato, ho piantato semi, ora vedo l’albero iniziare a crescere e dare frutti”.

Da dove arriva il tuo nome d’arte?

ASUN EASTWOOD: I miei genitori mi soprannominarono Asun da bambino. Qualcosa che si addiceva. Avevo un bagliore apparentemente. Ho aggiunto Eastwood perchè Clint (Eastwood n.d.r) è uno tosto! Cowboy style!  E vengo dalla zona East. Aveva senso per me”.

Tra gli album del tuo fortissimo catalogo, quali sono i tuoi favoriti e perché?

ASUN EASTWOOD: “Sono tutti i miei preferiti. Essi rappresentano periodi diversi della mia vita e dimostrano la mia crescita ogni volta che butto fuori un progetto”.

Qual’è il tuo approccio quando devi prendere l’ispirazione per scrivere i tuoi testi? Cosa ti tiene concentrato nel lavorare così duramente ed essere così prolifico mantenendo contenuti di qualità?

ASUN EASTWOOD: “Io metto il beat, e lui viene da me. Niente di strano. Una volta che ho le prime 2 barre, comincio ad andare. La mia educazione. Mia mamma e papà mi hanno insegnato a non fare mai niente a metà e se tu dici che farai qualcosa, fallo!”

Ultimamente, la scena underground canadese sembra in grande forma, quasi quanto quella statunitense. Infatti, ci sei tu, Daniel Son, Finn, Raz Fresco, Nicholas Craven, Vago, Falcon Outlaw, Saipher Soze e altri rapper e producers fortissimi che state mettendo questa scena sulla mappa in tutto il mondo… Cosa pensi di questo movimento? In che modo pensi sia diventato così consistente? E secondo te, in che modo tu e i tuoi colleghi potete raggiungere anche un livello più alto e un maggiore riconoscimento?

ASUN EASTWOOD: Toronto è proprio come una città dell’east coast in America. E’ fredda, è variegata, è arrabbiata, è sofferente. Questi elementi fanno sì che la gente si riconosca in queste cose.

Penso che la consistenza arrivi dal nostro cameratismo e dalla competizione. Ci teniamo affilati l’uno con l’altro e se vediamo una porta che si inizia ad aprire, allora sappiamo che se ci andiamo tutti assieme la possiamo tenere aperta più facilmente. Più a lungo non ci fermeremo a lavorare sulla nostra arte e sulla nostra etica professionale, il limite è il cielo.

Stai già lavorando a qualcos’altro? Cosa possiamo aspettarci prossimamente? E c’è qualcosa che invece secondo te non potremmo mai aspettarci?

ASUN EASTWOOD: “Ho 5 album pronti. Il prossimo dovrebbe uscire a fine Luglio, e si chiama “The Complex” . Completamente prodotto da Wavy Da Ghawd. E’ un producer che spacca di New York. State connessi perchè questo avrà un sacco di energia per l’estate. Arriverà un sacco di roba che non vi potreste aspettare con un artisti leggendari che amate. Questo è tutto ciò che vi dirò per ora. TOMA!”

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