Jamal Gasol interview

Jamal Gasol, l’intervista: “Parlare di strada è facile, se l’hai vissuta per davvero”.

Abbiamo raggiunto il rapper di Niagara Falls a.k.a Dirty Waterz (Upstate, New York), che ci ha raccontato come sta combattendo per mettere la sua città sulla mappa, di come si è ispirato a figure come il ribelle afroamericano, Larry Davis, e perchè, con il suo ultimo progetto, ha voluto omaggiare il gangster di Harlem, Fritz…

Essential Projects
  • No Joy Without Pain
    2019
  • The World is a Piff 2
    2020
  • True Stories
    2018

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Pace Jamal, grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità, in quanto, attraverso la nostra piattaforma, stiamo provando a mettere sotto i riflettori, anche qui oltreoceano, alcuni dei migliori MCs underground della scena americana. Infatti, negli ultimi anni stai lavorando duro e stai dando prova delle tue skills, pubblicando tantissimi progetti. Ma quand’è che hai iniziato a prendere davvero seriamente questa roba del rap e quando hai realizzato che avresti trovato spazio per mostrare il tuo talento ad un audience più grande?

Mi ricordo esattamente quando ho preso il rap in maniera seria: ho pagato per aprire la mia LLC (equivalente di una Partita IVA negli U.S.A n.d.r) nel 2016 e ho davvero investito nella mia carriera.

La Trust Gang (crew di 38 Spesh, con base a Rochester n.d.r) era già conosciuta al di fuori dell’area dell’Upstate New York e Westside Gunn era già entrato prepotentemente nella scena con Griselda.

Volevo essere la faccia della mia città piu’ che mai, vedendo come loro (Griselda e Trust Gang n.d.r) rappresentavano Buffalo e Rochester. Sentivo che Niagara Falls doveva rientrare nella stessa discussione e da allora sono sempre stato determinato lavorando sempre di più sul mio liricismo. Se avessi voluto appartenere alla elite, avrei dovuto rispecchiare anche la loro etica lavorativa dal punto di vista della musica e degli affari.

Tu vieni da Niagara Falls, NY, non lontano da Buffalo, Rochester e il confine con il Canada…Che genere di posto è? Abbiamo sentito che è una città povera e fredda, è vero? E che rapporto avete con i vostri vicini di Buffalo o di Rochester e del Canada? Ci sono le stesse influenze? Sotto quale aspetto pensi che Niagara Falls si differenzi da esse? Com’è la scena rap?

Fredda e povera? Lol, no non davvero così fredda come era un tempo e, probabilmente, è più sensato dire che la povertà sia diffusa piuttosto che dire che è un posto povero. Ha una piccola popolazione e non offre molto, oltre una fabbrica e un polo medico, che offrono uno stipendio solo per la classe media, basandomi su ciò che ho visto negli anni. Buffalo è distante solo 20 minuti. Rochester forse un ora. Lockport 20. Il confine è qui, il Canada è giusto a un passo, salti, e c’è la dogana lol.

In realtà nessuno scazzo PESANTE  tra le città che sia davvero importante da parlarci sopra,  più che altro c’è rispetto reciproco tra gli uni e gli altri, ma noi siamo la città dimenticata da tutti, quando si parla dell’ Upstate New York. La gente parla più del panorama che della città, quindi nessuno ci dà l’attenzione che meriteremmo, secondo me.

Per quanto riguarda le influenze direi che c’è un po’ di tutto. Niente di nuovo sotto il sole. Anche per quanto riguarda la scena rap. Non tutti sono “boombap”. C’è la trap, il mumble rap, qualche cantante r&b e ragazzini influenzati dalle nuove generazioni dell’hip-hop.

Quanti anni hai? E con che musica sei cresciuto? Chi sono gli artisti che ti hanno ispirato di più?

Ho appena compiuto 30 anni a Dicembre. Sono cresciuto con il vecchio blues e l’hip hop. Mia nonna era una grande fan di Al Green. Questa era la nostra colonna sonora durante i viaggi avanti indietro con l’Alabama, insieme a lei. Ma mia madre metteva sempre il rap, quando entravamo in macchina. “Most beautiful” di Keith Murray era la mia canzone preferita da bambino. Mi ricordo perfettamente, quando la metteva mentre io saltavo sul sedile posteriore. Erano artisti come 50 Cent, French Montana e Max B che mi ispiravano comunque. L’autenticità che portavano nell’hip hop mi conquistò ancora di più. Come se ci fosse della verità nel rap game, prima che scoprissi che era più come il wrestling.

Recentemente sei uscito con il potente progetto “The Ghost of Fritz”: Qual’è il significato del titolo e il concetto dell’album?

Me ne sono uscito con il titolo The Ghost of Fritz” guardando “The Ghost of Rich Porter” di Jim Jones. Rich (Rich Porter, spacciatore a cui si è ispirato il film Paid In Full n.d.r) ha avuto tutta la notorietà da “Paid In Full”, ma dopo aver letto su Don Diva magazine (un noto magazine americano sulla vita di strada, spesso letto in prigione n.d.r) a proposito di Fritz (gangster di New York, da cui Rich Porter in realtà si riforniva), ho scoperto che era lui veramente quello che contava.

Il concetto è quello di dare credito, a chi è dovuto. Non era il tipico spacciatore medio, era un pezzo grosso, appariscente, ma si comportava da uomo d’onore e non l’avresti detto dall’immagine che dava di sè, almeno da quello che ho visto dalle mie ricerche. Pensa a lui come un Robin Hood della comunità.  Ha fatto cose brutte, ma si prendeva cura della sua gente con rispetto.

Secondo te quali sono i tuoi progetti più importanti e perché? 

I miei progetti più importanti sono “No Joy Without Pain” (2019), “True Stories” (2018) e It’s a Dirty Game (2018). Tutti questi progetti sono autobiografici. Ho messo la mia vita nella maggior parte della mia musica, dalle mie esperienze passate, alle situazioni che ho attraversato. Questi 3 sono profondi”.

L’ingrediente base della tua musica è il liricismo di strada, in quanto descrivi i dettagli delle dinamiche di strada di Niagara: cosa ti ispira quando parli di strada e devi mettere i contenuti nella tua musica?

È facile quando hai passato per davvero le cose di cui parli. Io parlo di uno stile di vita che ho vissuto e di cui ho avuto esperienza durante quei momenti. Ed ogni giorno esco di casa, come promemoria, per non dimenticare da dove arrivo.

Giro per la città e vedere la gente che fa sempre le stesse cazzate e altri fare meglio è sempre un modo facile per trovare cose di cui parlare. Metterle assieme in una traccia, viene di conseguenza. Mi piace strutturare, non solo mettere le robe assieme. Deve aver senso

Nelle tue canzoni spesso citi Larry Davis come tuo modello di vita, hai anche chiamato dei tuoi progetti in suo onore: Puoi spiegarci chi è?  E in che modo ti riferisci a lui come un modello di vita? 

Larry Davis in poche parole era un ribelle nero che è stato incastrato, ma ha sempre combattuto per i suoi diritti contro i poliziotti corrotti. È un mio modello di vita, perché ha combattuto per la sua innocenza. La maggioranza delle persone si arrende alle autorità, lui gli ha tenuto testa, colpo su colpo. Una cosa che rispetto. Rest In Peace

Tu spesso hai collaborato con alcune delle penne più affilate della scena underground: Benny The Butcher, 38 Spesh, Dark Lo, Estee Nack, Big Twins, Flee Lord e tanti altri… Con chi senti di avere la migliore alchimia? E quale rapper è ancora sulla tua lista dei desideri per una collaborazione e con chi ti piacerebbe fare un progetto intero? Anche produttore…

Direi che la mia chimica con Benny e Estee Nack funziona sempre su una traccia. Potremmo non essere stati nella stessa stanza a fare canzoni assieme, ma qualsiasi brano che ho fatto con loro, solitamente riceve una grande risposta, basandomi su entrambi le parti coinvolte. Per ora, nella mia lista dei desideri per una collaborazione ci sono Styles P e Lloyd Banks .  Un giorno…….e mi piacerebbe fare un progetto intero con Tuamie e August Fanon per quanto riguarda le produzioni. Anche 38 Spesh.

Quali sono gli obiettivi principali a cui ambisci? E a quale punto della tua carriera potrai dire “ce l’ho fatta”? Cosa ci possiamo aspettare in futuro da te e dai tuoi prossimi progetti?

Mettere la mia ragazza e i miei bambini in una casa di proprietà completamente pagata, macchine senza finanziamento, meno conti da pagare e 50 milioni per fare musica. Allora sentirei di avercela fatta.  E aspettatevi di più, molto di più, una cifra di roba in più. It’s Piff…

 

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