Ebow Graham “Metropolis” & Foreign Beggars, un ricordo.

Sabato 18 aprile 2020 se ne è andato a 41 anni, Ebow Graham “Metropolis”, componente dei Foreign Beggars, uno dei gruppi inglesi che ha maggiormente influenzato la scena musicale europea negli ultimi 15 anni.

Ho avuto modo di incontrare Metropolis, qualche volta, in occasione dei festival estivi che frequentavo per le ricche line-up di artisti. Un modo per ammirare dal vivo parecchi gruppi che all’epoca ancora non avevano avuto modo di suonare in Italia, tra questi i Foreign Beggars gruppo originario di Londra, UK, il cui sound è un incontro tra Rap, Dubstep ed Electro.

Non li avevo mai ascoltati prima del 2009, anno di uscita di “United Colours of Beggatron” (Dented Records). La prima volta li vidi dal vivo in Germania allo “Splash! Festival 2010”. Il concerto fu incredibile. 

Pochi mesi prima era uscito l’album, potentissimo, che conteneva il singolo “Contact” e un contorno di tracce altrettanto valide, con le quali le liriche e il timbro grave della voce di Metropolis e il flow a mitraglia di Orefice Vulgatron si alternavano e si incastravano alla perfezione. Per completare l’opera collaborazioni del calibro di Phat Kat e Guilty Simpson.

Foreign Beggars – “Contact”

Ebbi modo di organizzare un’intervista qualche ora prima del live, era una bella giornata, abbiamo passato il tempo a parlare e a scherzare. Dopo un po’ di tempo abbiamo iniziato a registrare.

Nonostante fossero sulla cresta dell’onda, furono disponibili e gentili, mi aiutarono a  realizzare un’intervista più interessante e naturale del solito. 

Mi colpì soprattutto la semplicità di Metropolis, la consapevolezza e gli occhi di una persona che aveva faticato e, alla fine, aveva realizzato il sogno di una vita.

La domanda sul guardarsi indietro e pensare al livello raggiunto è una domanda che mi piace fare agli artisti. Lui mi rispose in maniera sincera:

Da quando ero bambino sognavo di fare questo, ci ho creduto. Sono contento e grato ogni giorno per tutto quello che ho raggiunto… Nel 2002 sono tornato da un viaggio in Sud Africa e ho deciso di iniziare a lavorare con i miei soci, ci siamo messi a lavorare sodo e a produrre il primo singolo. Ora eccoci qui (Splash! Festival)” 

I sogni di un undicenne che iniziò a rappare sulle note dei primi successi rap di fine anni ’80 si erano realizzati. 

Dopo tanti anni di fatiche ritrovarsi con i tuoi compagni di avventura a suonare in uno dei maggiori festival mondiali, con i mostri sacri del Rap e con gli artisti che hai ascoltato sin da ragazzino, è un emozione indescrivibile che ripaga di tutto l’impegno e il tempo dedicato.

Foreign Beggars – “Apex”

Quando ci siamo rivisti negli anni successivi è stato sempre un piacere. Nel 2012 uscirono con “The Uprising” (Maustrap Recordings), altro album da ascoltare con il singolo “Apex” e una delle mie tracce preferite della loro discografia “Flying to Mars”. 

Posso affermare tranquillamente che i concerti dei Foreign Beggars siano tra i migliori a cui io abbia mai assistito. 

Per celebrare Metropolis , vorrebbero fare un regalo al piccolo Cassius, il figlio: un video con tutti i contributi possibili riguardanti suo padre per poterlo guardare quando crescerà e potere apprezzare quanto fosse interessante e bravo.

Chi vuole può contribuire scrivendo una mail a rememberingebow@gmail.com allegando un video di qualche concerto, una foto o anche un pensiero.

Nel mio piccolo ho scritto questo articolo per ricordare una persona che se ne è andata troppo presto. Ho descritto un breve periodo e degli istanti piacevoli passati con questo gruppo attivo dal 2002, con una discografia importante alle spalle che vi consiglio di ascoltare partendo dal primo album “Asylum Speakers”.

Ricordare un artista ascoltando la sua musica penso sia la cosa migliore che si possa fare.

 

Matteo “Blaze” Tripodina

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