Ciao, sono Kreso, Kreso ERG. Sin da quando ho iniziato a fare graffiti mi sono concentrato principalmente sulla ricerca di un vero e proprio handstyle. Sono sempre stato più attratto dal contrasto del nero su bianco di una bella tag piuttosto che da un disegno colorato ed elaborato. A mio avviso le forme e le strutture delle lettere sono più interessanti delle migliaia di possibili combinazioni di colori che puoi utilizzare per rappresentarle.
La composizione tra pieni e vuoti, l’armonia degli spazi, delle forme e dei colori, sono fattori affini a molte discipline, anche a quelle che col disegno hanno meno a che vedere. Si pensi allo Yoga o al Tai Chi, allo skateboard o lo snowboard; esistono sequenze codificate di movimenti che ci permettono di raggiungere determinati stati e risultati. Scrivere mi conduce in una sorta di stato di atarassia che mi fa sentire completo ed in pace coi sensi. In alcuni casi diventa anche una sorta di dipendenza (la componente adrenalinica aiuta); sinceramente è qualcosa di difficile da spiegare ma immagino comprensibile poiché è una forte componente comune di ogni processo creativo.
Posso dire dopo 20 anni di poter scrivere ad occhi chiusi, il movimento è meccanizzato e interiorizzato alla perfezione tanto da non riuscire a smettere di riprodurlo, è memoria muscolare e frenesia combinata. Ecco perché amo tutto della scrittura, l’odore dell’inchiostro, il flusso di un pennino su una superficie, il suono dello stesso marker su una porta in plastica o in ferro. Anche scrivere con gli spray ha il suo fascino. La combinazione di gesti è ampia, le variazioni di flares, i tratti, il movimento personale del polso possono essere segni distintivi. Ognuno ha il suo stile personale, la sua scrittura; da sempre mi sono concentrato sullo studio di molti stili differenti per portare un contributo ed approfondire la ricerca del mio. Questa è una pratica molto comune per quanto riguarda le lettere, così in calligrafia come nei calligraffiti.
La fotografia è una parte rilevante nel mio processo creativo. Credo che l’aspetto più importante nel fotografare i graffiti sia la componente d’azione, le luci, le vibrazioni dell’atmosfera circostante. Ho sempre trovato affascinante l’arte di documentare i graffiti, ma per molti anni non sono riuscito a capire quale fosse il vero messaggio da cogliere attraverso lo scatto o quale fosse la storia da raccontare. Con l’esperienza e grazie ai consigli e all’inspirazione ricevuta da qualche amico fotografo (David.B.Rock su tutti) ho affinato questa mia sensibilità concentrandomi più sull’atmosfera circostante piuttosto che sul pezzo o sulla tag in se.
Negli ultimi anni ho cercato di trasferire l’energia spesa per fare graffiti in qualcosa di più concreto e condivisibile con il resto della scena artistica globale, tendenze artistiche già consolidate nella cultura underground internazionale ma che tardano a palesarsi nel panorama artistico italiano. I Calligraffiti appunto, cercano attraverso il loro processo creativo di portare il messaggio e gli strumenti della cultura artistica di strada in un ambiente accademico più ortodosso.
Gran parte dei miei progetti personali sono incentrati quindi sulla ricerca del miglior equilibrio tra le forme delle lettere e il messaggio che contengono alternando soggetti astratti a composizioni più geometriche.
Ringrazio i ragazzi di Throwupmag per lo spazio concessomi.
Un augurio e un saluto. A presto!!
Kreso Erg