Interview with graffiti mexican graffiti writer Khosmik

Intervista al writer messicano Khosmik

Il writer messicano Khosmik ci racconta di come amore e dedizione per i graffiti, si siano trasformate in un’occasione per viaggiare, condividere muri ed esperienze con persone provenienti da altre parti del mondo.

Ciao Khosmik! Inizierei chiedendoti di parlarci delle tue origini e di quando e perché hai preso in mano gli spray la prima volta? Hai scelto subito il nome Khosmik? Perché questo nome?

Fin da bambino mi piaceva l’universo e volevo che la mia tag richiamasse lo spazio, specialmente per i suoi colori. Ho iniziato a dipingere come fanno molti, insieme agli amici del quartiere. Ero così affascinato quando guardavo i video di writer internazionali che devo dire hanno avuto una grande influenza su di me. Quando ho capito che fare graffiti era più che un hobby, sapevo che sarebbe stato fondamentale fare molta pratica e duro lavoro per dare una svolta al mio stile e progredire.

Com’è la scena dei Graffiti in Messico? Sono tollerati o c’è repressione? Ti capita di viaggiare spesso per i graffiti? Se sì, dove e quali sono le differenze più grandi che hai notato rispetto al tuo paese da questo punto di vista?

Penso che la scena in Messico sia molto competitiva e con un’enorme diversità di stili; in tutto il territorio ci sono writer fantastici che stimo ed ammiro! Per quanto riguarda i graffiti credo che la concezione generale sia più o meno la stessa; a nessuno piace avere la casa dipinta senza permesso, inoltre c’è il problema della polizia legato a corruzione e abuso di autorità.

Ringrazio i graffiti per avermi permesso di viaggiare e conoscere tantissimi posti e persone. Questi sono gli ulteriori vantaggi di essere nella scena. Mi sono creato ottime amicizie con cui è sempre un piacere condividere un muro, motivandomi così a continuare a disegnare. Nel 2018 ho avuto l’opportunità di dipingere in Francia e Germania e penso che mi abbia aiutato a crescere come writer imparando cosi da altri ambienti e artisti.

La principale differenza che ho notato è che in Messico molte persone criticano ancora negativamente i graffiti mentre apparentemente in Europa, per quello che ho potuto osservare, anche se hanno una concezione diversa rispettano ciò che fai e si congratulano anche con te per averlo fatto.

Quali sono le tue crew di appartenenza? Spesso il legame con i fratelli della propria crew va oltre i graffiti, che si solidifica tramite avventure e pericoli condivisi….Hai qualche ricordo, aneddoto o esperienza particolare che vuoi condividere a proposito?

Ho 2 crew: Flame Boys e BMK. Entrambe sono composte da artisti di talento. Quello che mi piace è che tutti vogliono fare le cose bene spingendoti sempre ad evolvere il tuo stile. Tutte le esperienze con loro sono positive, condividere un muro con loro significa sempre divertimento e molte birre ahah.

Come definiresti il tuo stile e il tuo lettering e come è evoluto negli anni? Qual è il processo dietro la scelta e l’uso che fai dei colori?

Non è wildstyle o bombing; non posso catalogare il mio stile in alcun modo, mi piace definirlo ‘’pezzo’’ anche se a volte può sembrare un wildstyle. Non c’è niente che amo di più che disegnare le mie lettere. Cerco solo di mettere tutti i colori in armonia e rendere il mio pezzo attraente. Se metto colori caldi all’interno abbino colori freddi all’esterno. Il più delle volte scelgo i colori sul momento a seconda del contesto.
Penso che avere un proprio stile sia il modo migliore per presentarsi.

Oltre a muri e spray utilizzi altri supporti e tecniche? Se si quali? Cosa ti piacerebbe sperimentare o imparare ?

Utilizzo solo spray. Attualmente sono felice così. Non ho molta pazienza per usare pennelli ma non escludo che in futuro possa sperimentare altre nuove tecniche.

Chi sono state le tue più grandi ispirazioni, sia dal punto di vista artistico che non? Perché?

Ci sono molti artisti a cui mi sono ispirato; che quando ho iniziato erano al loro momento di spicco, come Ewok, Pose, Does, Sofles, etc. Loro hanno sempre mantenuto uno stile elevato e guardare le loro murate e video ancora mi fanno venire voglia di creare pezzi incredibili.

Oggi quello che mi ispira di più è conoscere nuovi posti, disegnare e vedere che il mondo è cosi grande che puoi conoscere sempre più persone con stili diversi, condividere idee e punti di vista. Sono veramente grato che il mio stile mi abbia aperto molte porte e continuo ad impegnarmi perché ho ancora molto da scoprire.

Qual’è la sensazione più bella che hai provato disegnando? Qual è invece la lezione di vita più grande che ne hai tratto?

È difficile riassumere tutto in una singola esperienza ma credo che condividere un muro con persone di paesi diversi, con lingue e culture differenti, è una delle più grandi soddisfazioni; perché dietro c’è qualcosa che ci accomuna, i graffiti. Inoltre devo dire che nel 2019 ho disegnato al Meeting of Styles nel mio paese, un evento che mi ha reso particolarmente felice perché a cui desideravo partecipare fin da bambino. Dai graffiti ho imparato che la creatività che sviluppi la applichi anche nella vita quotidiana e al lavoro.

Qual è la tua massima aspirazione? Dove vorresti arrivare? Qual’è la più grande soddisfazione che ti vorresti togliere grazie ai graffiti?

La mia più grande aspirazione è quella di dipingere in tutti i continenti. Ho in programma di tornare in Europa nel 2021 e dipingere in almeno 4 paesi per poi proseguire in Indonesia per dipingere con degli amici. La soddisfazione più grande è incontrare writers con cui diventare grandi amici, con cui bere una birra e contare su di loro, oltre a dipingere un muro.

Hai altre grandi passioni oltre i graffiti? Parlacene.

Mi sono sempre concentrato molto sui graffiti. Quando ho imparato l’inglese mi sono appassionato molte alle lingue; quindi aggiungerei questo, perché le lingue ti permettono di girare il mondo in maniera più semplice.

Come hai vissuto questo periodo particolare legato alla pandemia del Covid-19?Vuoi condividere la tua opinione su questo particolare momento sociale che stiamo vivendo?

In Messico le persone non rispettano quasi nulla ahahah, quindi direi che ci sono state persone in strada. Il problema principale è che in Messico molte persone hanno perso il lavoro. Al momento sto lavorando da casa e ho avuto la possibilità di dipingere vicino casa mia perché al momento ci sono alcune restrizioni. Non avevo mai immaginato di vivere una situazione come questa e l’unica cosa che posso dire è quella di prenderci cura di noi stessi con tutte le possibili misure di sicurezza.

Grazie bro! Ti aspettiamo presto in Italia!!!

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