Shuen graffiti writer from writer in action

Shuen: stile classico dalla Grecia

In questa intervista esclusiva il writer Shuen ci ha parlato della sua passione per i Graffiti, soffermandosi sulla scena Greca e spiegandoci i veri valori che questa disciplina gli ha trasmesso.

Ciao Shuen, vorremmo iniziare chiedendoti di raccontarci delle tue origini e di come ti sei avvicinato a questa cultura.

Ciao, sono Shuen. dalla città di Kavala in Grecia. Tutto è iniziato nell’estate del 98 nel quartiere di “Santa Barbara”. Le persone da “incolpare” per questa mia passione sono i miei amici d’infanzia (Sube & Kruel) che un giorno mi dissero: “Oggi pomeriggio, prenderemo gli spray e andremo nel cortile della scuola a fare i graffiti ”…. Io li seguii e da allora non mi sono più fermato. Il primo anno ho cambiato molte tag fino alla metà del 1999 dove alla fine ho scelto il nome “Sue”, aggiungendo altre lettere fino ad arrivare a ‘’Shuen’’!

Hai una crew di appartenenza? Come sei entrato a farne parte ?

Le mie prime crew sono state la GFE crew & SWA crew, che erano quelle di tutti i miei amici d’infanzia che nel tempo si sono persi di vista. Nel 2001 ho incontrato Ars2 e insieme abbiamo dipinto alcune “bombe”. Mi hanno suggerito di entrare nella STB crew. Tuttora ne faccio parte e siamo tutti grandi amici. La mia seconda crew è un team internazionale di graffiti: ZNC crew.

Che ci racconti della scena dei graffiti in Grecia?

Ai nostri giorni la scena dei graffiti in Grecia non è così diffusa ma ci sono writer veramente di talento.. Ci sono stati gli anni “d’oro” dal 1995 al 2005, quindi non so perché, ma la nuova generazione è in costante calo. Vivo nella città di Larissa la quarta città più grande della Grecia, che ha gli stessi problemi dell’intero paese… Problemi economici dovuti alla fottuta “crisi finanziaria” e la scena dei graffiti qui è morta. Qualcosa di simile sta accadendo in molte parti del paese e solo Atene e Salonicco sembrano avere un buon livello di writer.

Ti sei ispirato a qualcuno nel corso degli anni?

Penso di sì, certo e non parlo di ‘’imitazione”. I primi anni mi sono ispirato ai vecchi writer della mia città; poi quando ho iniziato a comprare alcune fanzine greche ho tratto nuove ispirazione da writer nazionali come (Jasone, Dee71, Live2). Oggi giorno grazie ad internet guardo moltissime foto di graffiti e sicuramente, senza volerlo, quando disegno sono inconsciamente influenzato da questo bombardamento di immagini.

Come si è evoluto il tuo stile nel corso degli anni? Oltre ai muri, utilizzi altri supporti o tecniche?

Il mio stile si è evoluto con le esigenze di ogni epoca. All’inizio volevo uno stile semplice e veloce per i bombing. Con il passare degli anni e con molte ore di sketch, ho trovato un modo standard per creare lettere. L’unico modo in cui so disegnare i graffiti è quello ‘’classico’’, niente di più. Non sono un pittore, sono un writer.

Che lezioni hai tratto da questo mondo?

La prima lezione è che attraverso i graffiti ho imparato a “camminare” da solo e a distinguere quale percorso scegliere. In secondo luogo, ho visto che quando i soldi entrano in questo mondo i graffiti perdono il loro significato. Sono fortunato ad avere un buon lavoro, quindi non ho avuto bisogno di lavorare con i graffiti ma questa disciplina mi ha dato cose più importanti dei soldi… Buoni amici che mi “aprono” le loro case vivendo momenti indimenticabili insieme e questo ha un valore inestimabile.

Come hai vissuto questo periodo di pandemia in Grecia? Sei riuscito a trasformarlo in un periodo produttivo comunque?

In Grecia eravamo come tutto il resto del mondo in questo periodo di “Covid19”. Il Primo Ministro ha chiuso tutto e ci ha costretti a stare a casa. Questo mi ha dato l’opportunità di trascorrere più tempo con la mia famiglia e più tempo libero per fare qualche sketch. Non lavorando, in due mesi ho avuto la possibilità di fare diverse murate…

Hai qualche progetto per il futuro?

Sì, ho il progetto più difficile di questo mondo … diventare una fonte di ispirazione per mio figlio. I graffiti per me sono un divertimento non un progetto.

Grazie mille!
Saluti, Shuen.

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